“I bambini non si toccano”. Intervista a Giuliana Covella, autrice de “L’uomo nero ha gli occhi azzurri”
di Angela Marino
Due bambine spariscono dal quartiere, vengono ritrovate dopo diverse ore, seviziate e uccise. E’ il 1983, il quartiere è quello di Ponticelli, alla periferia est di Napoli, Barbara Sellini e Nunzia Munizzi hanno solo sette e dieci anni. Si sono allontanate dal cortile o dalla strada in cui giocavano, all’aperto, per seguire qualcuno dall’aspetto rassicurante. E’ l’ennesima storia di un orco e di due giovanissime vittime cui è stata strappata la vita e l’innocenza.
Ponticelli è un quartiere difficile, tra malavita e miseria, ma un delitto del genere è senza precedenti. Dopo un processo controverso vengono condannati tre operai della zona: Ciro Imperante, Luigi Schiavo e Giuseppe La Rocca. A incastrarli è la testimonianza di un uomo, Carmine Mastrillo, che giura di aver ricevuto da loro la confessione del misfatto.
Sono passati ventinove anni, Imperante, Schiavo e La Rocca hanno scontato la condanna, sono ormai liberi, ma continuano a professare la loro innocenza. Ci sono troppe ombre e la verità dei fatti potrebbe essere diversa da quella decretata dalla legge.
Ad aprire un’inchiesta giornalistica sulla vicenda è la cronista napoletana Giuliana Covella. Sulla base delle testimonianze raccolte, dell’analisi delle carte processuali, la giornalista costruisce una teoria diversa da quella elaborata in tribunale su chi sia stato a rubare la vita di Nunzia e Barbara. Giuliana Covella racconta l’altra verità nel suo libro “L’uomo nero ha gli occhi azzurri”, Guida Edizioni, pagg. 149.
Ai microfoni di Roadtvitalia l’autrice risponde alle domande che le abbiamo posto in occasione della presentazione del libro, presso la libreria Guida Port’Alba di Napoli. Presente all’incontro, moderato dalla gornalista Barbara Tafuri, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. L’attore Ferdinando Maddaloni ha interpretato alcuni passi del testo.