La Mostra ‘Vincenzo Frattini. Dalla pittura’ a cura di Lorenzo Madaro sarà inaugurata sabato 10 dicembre alle 17 e resterà aperta fino al 28 febbraio.
“Si tratta di una mostra che abbiano costruito negli ultimi due mesi sulla base di un ‘triangolo collaborativo’ fra la Galleria, l’artista ed il curatore. C’è stato grande entusiasmo da parte mia nel proporre un’artista astratto che esplora una ricerca pittorica molto interessante e innovativa. Salernitano di origine, Vincenzo Frattini vive a Torino, e la Galleria ha sempre avuto attenzione per gli artisti campani della generazione dei nati intorno agli anni Ottanta”.
Così Tommaso De Maria, direttore artistico di ‘Casa Turese arte contemporanea’ a Vitulano (Benevento), spiega il senso della Mostra ‘Vincenzo Frattini. Dalla pittura‘ a cura di Lorenzo Madaro che sarà inaugurata sabato 10 dicembre alle 17 (resterà aperta fino al 28 febbraio).
“Uno dei principi basilari dell’arte d’avanguardia dei primi del secolo scorso – spiega Madaro – è stato il tentativo di uscire dalla cornice e dai confini bidimensionali del concetto stesso di quadro. Questo presupposto è il punto di partenza per comprendere una delle linee programmatiche essenziali di un tempo dilatato, che riguarda – in un flusso persistente e aperto – anche il presente. In fondo, nell’orbita di un’arte che riflette sugli statuti propri, questa componente non vuole e non può scomparire dall’immaginario attivo degli artisti e neppure dai principi del loro impegno concreto.
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Non si tratta di una ovvia tenacia da parte degli artisti che proseguono ancora oggi tali presupposti, quanto piuttosto una riflessione in grado travalicare il tempo e lo spazio, le geografie e le orbite teoriche per ricercare l’essenza delle cose. Il lavoro di Vincenzo Frattini rientra in questo discorso complesso, che cerca di svincolarsi non soltanto dalla canonica bidimensionalità, ma anche da un’idea di pittura aniconica istintuale, visto che le connessioni delle sue investigazioni vanno piuttosto rintracciate in un alveo progettuale e analitico”.
E ancora: “Le sue opere sono al centro di un discorso che fa della pittura uno spazio attivo d’azione sulle pareti, perciò questa mostra parte Dalla pittura per divenire luogo, terra, immagine, sua contraddizione, traccia, segno, linguaggio, simbolo, allegoria, che non diviene mai un canone ripetitivo”.