(ANSA) – “Sicuramente esiste un difetto nella preparazione e non nei preparatori. Prima si lavorava sullo sforzo, al giorno d’oggi gli impegni precampionato impongono preparazioni accelerate. Non è casuale che questi infortuni coinvolgano giocatori di squadre soggette a impegni ravvicinati”. Così il prof. Dario Perugia, specialista in ortopedia e traumatologia, interviene sull’epidemia di lesioni al legamento crociato del ginocchio che colpisce vari giocatori di Serie A -. Possono esistere fattori anatomici e biomeccanici soggettivi predisponenti – aggiunge – e, quando si parla di preparazione, si parla di preparazione per impegni ravvicinati. C’è anche una componente legata all’impiego di un atleta che ha subito di recente un infortunio di altro genere, i protocolli di recupero possono diventare troppo aggressivi. L’atleta oggi è soggetto a variazioni e accelerazioni troppo repentine, a cambi di gioco che richiedono eccessive sollecitazioni e soggetti a infortuni che non derivano da scontri di gioco”, conclude.