Per tutti gli under 35 con l’hobby del video making si è presentata un’occasione per mettere alla prova il proprio talento creativo e artistico, partecipando a 22 Double Two in Contest, la mostra evento dei Siti Reali Borbonici in Campania finalizzata all’esaltazione del potenziale attrattivo dal punto di vista educativo, storico e turistico, per la salvaguardia dell’identità meridionale attraverso i monumenti della Napoli Capitale e del fu Regno delle Due Sicilie.
Per partecipare alla seconda mostra video 22 Double Two in Contest – la storia dimenticata: la memoria, la bellezza, il paesaggio, la denuncia, la rinascita presso la Sala delle Terrazze di Castel dell’Ovo a Napoli, prevista per maggio, è semplicissimo, basta consultare le Pillole di 22 Double Two, i link utili per avere una infarinatura generale e sintetica degli oggetti su cui realizzare i video; scegliendo i Siti Reali Borbonici del territorio campano con cui realizzare un video della durata compresa tra i due e i 5 minuti; scegliendo un tema tra quelli di “memoria”, “bellezza”, “paesaggio”, “denuncia”, “rinascita”; inviando la richiesta di partecipazione a eventi@orangereevolution.org e compilando il modulo di partecipazione, che sarà in risposta alla richiesta inviato per il completamento dell’iscrizione; realizzando il video e caricandolo su Youtube; pagare la quota di iscrizione di 10 euro per il concorrente singolo e di 30 euro per il raggruppamento o l’istituto scolastico, a orangereevolution facendo tutto quello che si è detto entro il 31 marzo 2015.
Il video verrà valutato da una commissione giudicatrice di personaggi del mondo della cultura e del giornalismo, per poi essere proiettato a Castel dell’Ovo a maggio durante l’evento della mostra 22 Double Two Siti Reali Borbonici in Campani: la storia dimenticata. Il premio al vincitore del contest saranno 500 euro.
La mostra video evento 22 Double Two Siti Reali Borbonici in Campania: la storia dimenticata sarà la chiave di volta dell’intera manifestazione, iniziata con la mostra fotografica lo scorso aprile all’interno del Real Sito di Carditello. Il tutto cerca di coinvolgere turisti italiani, stranieri e la giovane cittadinanza. La mostra fotografica ha il fine di celebrare l’evento dal punto di vista storico e architettonico con pannelli fotografici e didascacalici bilingue frutto di un profondo lavoro artistico, archivistico e biliografico. La mostra video avverrà con proiezioni bilingue italiano/inglese per rendere virtuale un cammino educativo e turistico sulla Napoli duale, capitale di un Regno e simbolo di un Meridione dimenticato.
Come recita il regolamento del bando “le residenze reali borboniche in Campania furono realizzate dai Borbone di Napoli dal 1734 al 1861 come luoghi di abitazione o di breve permanenza. La dinastia Borbone di Napoli, detta anche di Sicilia, fu un ramo italiano della famiglia Borbone”, risalente a Luigi I Borbone re di Francia. La dinastia borbonica raccoglieva le corone di Francia, di Navarra, di Spagna, di Napoli, di Sicilia, delle Due Sicilie, di Parma, di Toscana e di Lussemburgo. La casata dei Borbone è quella dei Capetingi e nacque nel 1327 dando vita ai seguenti rami familiari: i Borbone di Francia (estinti), i Borbone di Francia – Orléans, gli Orléans – Braganza della Casa imperiale del Brasile, gli Orléans – Galliera della Casa di Spagna, i Borbone – Condé (estinti), i Borbone – Conti (estinti), i Borbone – Busset (illegittimi), i Borbone – Vendome (illegittimi ed estinti), i Borbone del Maine (illegittimi), i Borbone di Penthièvre (illegittimi), i Borbone di Spagna, i Borbone delle Due Sicilie, i Borbone di Parma.
“Dopo l’unità d’Italia alcune residenze furono utilizzate anche dalla dinastia dei Savoia, come il Palazzo Reale di Napoli, mentre
altre furono abbandonate o destinate ad ospitare musei o sedi istituzionali pubbliche. Alcuni siti reali versano oggi in pessime
condizioni, come la Real Delizia di Carditello che fu fattoria modello ed esempio di grande capacità imprenditoriale o come la
Villa D’Elboeuf, resa unica da Ferdinando IV con la costruzione del bagno della regina affacciato sul mare, venduta nel febbraio
2013 per 4 milioni di euro”.
“Noi li ricordiamo tutti: il Palazzo Reale di Napoli, la Reggia di Capodimonte, la Reggia di Portici, il Palazzo d’Avalos di Procida, la Real Tenuta degli Astroni, la Real Fagianeria di Resina, la Villa d’Elboeuf, la Real Delizia di Carditello, la Real Tenuta di Licola Borgo, il Real Casino del Demanio di Calvi, il Real Sito di San Leucio, la Reggia di Caserta, i Ponti della Valle di Maddaloni, la Real Fagianeria di Caiazzo, il Palazzo Reale di Persano, la Real Caccia di Mondragone, la Reggia di Quisisana, la Favorita, la Real Tenuta di caccia e pesca di Torcino e Mastrati, il Palazzo Reale di Venafro (un tempo in Terra di Lavoro – in Campania – oggi appartenente alla provincia d’Isernia), la Real Casina del Fusaro, il Palazzo Reale di Ischia“.
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