Un tentativo di omicidio premeditato: è la contestazione della Procura della Repubblica di Cassino (Frosinone) nei riguardi di Paolo Pietropaolo, 40 anni, che ieri ha dato fuoco alla compagna incinta, Carla Caiazzo, di 38 anni, che ora versa in gravissime condizioni nell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Pietropaolo è sottoposto a fermo per il reato di tentativo di omicidio pluriaggravato e fra le aggravanti c’è anche la premeditazione. Lo si apprende, come riporta l’Ansa, da fonti vicine all’inchiesta. Pietropaolo, assistito dal suo difensore, avv. Gennaro Razzino, è stato interrogato ieri sera nella caserma dei Carabinieri di Formia e per domani è prevista l’udienza davanti al gip per la convalida del fermo. Nell’interrogatorio di ieri sera, Pietropaolo ha ammesso le proprie responsabilità sostenendo, tuttavia di non avere avuto l’intenzione di uccidere e sostenendo che il suo è stato un gesto d’impeto.
Nel frattempo, restano “estremamente critiche” le condizioni di Carla Ilenia Caiazzo. Lo dice il primario della terapia intensiva grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli, Gennaro Savoia. Lotta tra la vita e la morte Carla, spiega il primario “ha il 50 per cento di possibilità di vivere”.
C’e’ poi, un aspetto che rende la vicenda ancora più brutta: le ustioni hanno colpito Carla al volto, al collo, al torace e alla schiena. E difficilmente potrà riavere, dopo innumerevoli interventi chirurgici, di nuovo il suo viso.
“E’ intubata e ventilata da ieri – dice ancora il primario – ha ustioni di terzo grado su 50 per cento del corpo e se tutto andrà bene venerdì prossimo vorremmo sottoporla al primo degli innumerevoli interventi. E’ una situazione estremamente critica e la prognosi resterà riservata per diverse settimane”.