Da Comune di Napoli a ‘Napoli Autonoma’, la proposta di SI. De Magistris: “Progetto parla di autonomia in modo serio”

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Da Comune di Napoli a 'Napoli Autonoma', la proposta di SI. De Magistris: "Progetto parla di autonomia in modo serio"

Il gruppo parlamentare di Sinistra Italiana, alla presenza del capogruppo alla Camera di Si Arturo Scotto, del sindaco di Napoli Luigi de Magisris, Peppe De Cristofaro (Si) e Flavia Sorrentino del movimento MO, ha illustrato ieri a Napoli il contenuto della proposta di legge per la quale il Comune di Napoli si chiami Napoli Autonoma. Ente dotato di speciale autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria.

Mentre il Comune di Napoli si chiamerà Napoli Autonoma, il Consiglio prenderà il nome di Assemblea Partenopea

Stando al testo del progetto di legge presentato alla Camera dei Deputati, inoltre, il Consiglio comunale si chiamerà Assemblea Partenopea.

“Vogliamo rompere il cliché di Napoli vista come città perennemente assistita. Noi invece vogliamo dare piena autonomia amministrativa alla città e pensiamo che questa strada sia una sfida da accettare per tutti perché chi si assume la responsabilità di governare deve avere poteri e risorse adeguate”. Le parole di Scotto.

Con la proposta di legge, inoltre, “si intende attribuire all’ente territoriale due imposte strettamente riferibili al territorio, ovvero le imposte sui trasferimenti degli immobili e la compartecipazione IRPEF. Riuscendo, in questo modo a compensare i 259 milioni di euro del saldo netto al Fondo di solidarietà comunale, facendo salvo quanto lo Stato deve al Comune di Napoli a titolo di ristoro integrale dell’Imu e della Tasi sulla prima casa. Così che il saldo per la città di Napoli per il 2016 corrisponda a zero tramite la rinuncia dal 2016 al Fondo di solidarietà comunale e l’aumento delle entrate attraverso l’integrale assegnazione al bilancio dell’ente delle imposte sui trasferimenti di immobili e la compartecipazione di 1,2 punti di IRPEF”.

Il sindaco de Magistris ha parlato di un sostegno “formale e sostanziale” per un progetto che parla “di autonomia in modo serio, non è come il dibattito propagandistico di tanti anni sulla secessione del nostro Paese. Per noi l’Italia è una e indivisibile, ma vogliamo autonomia, autogoverno e abbiamo dimostrare che ce la su può fare. Il tutto facendo si che le imposte locali restino in città, per la città, per rafforzare l’economia reale. In questi cinque anni i governi hanno tagliato risorse per 700milioni di euro”.