Analisi del voto a Napoli, requiem per il PD e non solo
Dopo tanti professoroni ed esperti, ci permettiamo anche noi di dire la nostra sulla prima tornata di voto a Napoli.
In morte del PD napoletano
Intanto, ci sembra doveroso ribadire con forza che Il Pd come partito a Napoli è semplicemente morto, non esiste più. Sopravvive la mera sommatoria dei pacchetti di voti gestiti da vecchi (non per forza anagraficamente) immarcescibili capi bastone. E non veniteci a raccontare che i vari Venanzoni, Madonna e company abbiano preso voti di testimonianza e di impegno civile.
Renzi con le sue tardive e ipocrite venute a Napoli ha fatto più male che bene alla Valente e di questo gliene saremo sempre grati.
L’abbraccio di Ala è risultato fatale anche se fa parte del processo di identificazione etica, valoriale e operativa tra Pd al Pdl. Renzi anche a Napoli ha continuato a svendere e prostituire il patrimonio civile ideale e politico dell’ex popolo del PD per guadagnare la miseria di 5361 voti… La sindrome del commissariamento di cui soffre ora lo porta a commissariare un morto, cioè il PD napoletano. Forse dovrebbero commissariare lui, se solo la minoranza Pd avesse gli attributi…
La conquista della Municipalità di Bagnoli da parte della coalizione di de Magistris sancisce in maniera definitiva anche la vexata quaestio sul sindaco che isolerebbe Napoli: per i napoletani ed in particolare per i bagnolesi, non è de Magistris che ha derenzizzato Napoli ma è Renzi che ha delegittimato Napoli, privandola dei poteri decisionali previsti dalla costituzione e dalle leggi vigenti. E la prossima volta che viene a Napoli si pulisca la bocca prima di citare Bruscolotti, il nostro grande Pala ‘e fierro. Caso mai, per fare esempi più calzanti al suo stile e al suo modo di essere, citi Moggi o che so io? Tavecchio…
Stavota Lettieri? Non si direbbe proprio…
Lettieri finge di cantare vittoria: dice che quattro napoletani su cinque non vogliono de Magistris, ma applicando il suo ragionamento nove su dieci non vogliono Lettieri. Non stavota Lettieri, natavota.
Deludono anche le sue liste civiche, in particolare Fare Città e Giovani in Corsa, che, sommate, non arrivano nemmeno al 3%.
Forza Italia nonostante i voti della salernitana Mara Carfagna, non evita il tracollo…
De profundis anche per i reduci di Alleanza Nazionale
Triste tramonto di una destra del Novecento (se non del Ventennio) stanca, logora e divisa.
Grillini: gioia o delusione?
I pentastellati rispetto al 2011 quasi decuplicano la percentuale del loro candidato sindaco passando dall’1,5 per cento di Roberto Fico (che sicuramente non ha fatto carriera per i voti che riesce a calamitare) al 9,66 del milanese juventino sedicente movimentista a Chiaiano, ma dimezzano i voti totali rispetto alle Europee. Ognuno tragga le sue conclusioni…
Il sindaco de Magistris e le sue liste
Non riesce il sindaco a realizzare il “primo turno secco”, ma ha molti motivi per essere soddisfatto: le sue due liste civiche più forti (De Magistris Sindaco e Dema) doppiano PD e Forza Italia, con belle affermazioni dei candidati con storie personali e politiche credibili. Straordinario il successo della Clemente, assessore uscente alle Politiche Giovanili e all’Innovazione.
Il buon risultato di Sinistra in Comune dimostra che c’è ancora voglia e spazio per la Sinistra a Napoli, a condizione che marci unita, con un progetto chiaro e credibile e senza disperdersi in mille sigle sfigate e con percentuali vicine allo zero
Conclusioni
Con ancora meno di due settimane a disposizione riuscirà lo scugnizzo della Duchesca a convincere i napoletani di non essere un… prenditore e un furbacchione, ma una figura in grado di governare la città per i prossimi 5 anni? Noi, sinceramente, abbiamo.parecchi dubbi….