Lo storico locale Upstroke lascia Bagnoli con un ultima Jam Session. Intervista a Massimo Italiano!

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Lo scorso martedì 1 di dicembre, l’Upstroke festeggiava i 25 anni di attività, con l’immancabile Jam Session. Locale nato grazie a Massimo Italiano, nato con la musica nelle vene: il nonno era Edoardo Nicolardi, autore di canzoni napoletane come «Voce ‘e notte» e «Tammurriata nera», e su prozio era E.A.Mario autore di «Canzone del Piave». Nel DNA di Massimo troveremo solo note musicali dunque. Non a caso da grande è diventato lui stesso musicista. Pianista eccellente, ma che con la chitarra, il basso e le percussioni sa regalare lo stesso grandi emozioni a chi lo ascolta suonare.

E 25 anni fa, Massimo, decise di regalare a Napoli l’Upstroke, di regalare ai suoi concittadini un locale, una music-hall, dove poter ascoltare musica dal vivo. Ascoltare però la Musica con la M maiuscola. Nel tempo hanno suonato qui artisti del calibro di Kool & the Gang, Sagi Rei, Jack DeJohnette, batterista di Keitk Jarret, Edoardo Bennato,, Joe Amoroso, Antonio Onorato, Wendy Lewis Cris White, sassofonista dei Dire Straits e di Pino Daniele. E di certo non possiamo dimenticare Rossana Casale, Sergio Caputo, Mietta, Valentina Stella, Pietra Montecorvino, Beppe Grillo, Brunello Canessa, tullio de Piscopo, Toni Esposito, Toni Cercola.

Ma Upstroke è stato anche trampolino di lancio per artisti emergenti, qui hanno mosso i loro primi passi Monica Fiorillo, Saba Lampitelli, Antonio Carbone, Davide de Durante, Peppe Impero,Ornella Mancini, René Messina, Luna di Domenico, Alessandra Mancaruso, Chiara Campitelli. O per i gruppi come i Blue-Staff, i No Press, i SuperStars, gli Eclissi di Soul, i Vascover. La lista sarebbe anche più lunga, ma ricordarli tutti, non è impresa facile.

Più che una music-hall, l’Upstroke, è stato un locale di ‘cultura’, perché la musica, quella fatta bene, è qualcosa di più di semplici suoni che vibrano nell’aria. La Musica è emozioni. La Musica è arte. La Musica è vita. La Musica è appunto cultura, sempre che sia Musica con la M maiuscola, e all’Upstroke in tutti questi anni questo tipo di ‘Arte’ non è mai mancata.

E martedì 31 maggio c’è stata l’ultima Jam Session all’Upstroke di Bagnoli. Lo storico locale ha detto addio a via Coroglio. Quello non era più posto per l’Upstroke. Confondersi con il ‘Chiasso’, che nel tempo altri locali nati nelle vicinanze hanno portato in zona, assolutamente NO. Poi ovviamente i soliti problemi legati a quello che sarà il futuro di Bagnoli, con la tanto attesa ‘bonifica’ che se ne parla da anni ma nulla parte mai, e qui la decisione di Massimo di trovare altra soluzione.

L’Upstroke però, come l’abbiamo conosciuto a Bagnoli, potrà trovare casa in altro luogo, poiché la struttura, Massimo, per ora se la porterà con se, pronta per essere reinstallata in una nuova sede. Se con un nuovo nome, ora non è dato sapere, ma qualunque sia il posto dove sarà reinstallato, l’anima Musicale che c’era in quella via di Bagnoli, troverà anche lei nuova casa, perché Massimo Italiano è l’Upstroke, e perché no, anche viceversa. Grazie a Massimo qui a Napoli, per anni, si è suonato per davvero, e si continuerà a farlo.

E in attesa di conoscere quale sarà la nuova vita dell’Upstroke quest’inverno, già partito il tour on the road con prima tappa sabato 4 giugno, al Joia Cafè: Cuban Party con Irina Arozarena Live, Free Buffet e Dj Danilo De Santo. Ingresso libero e ‘easy parking’. Per info visitare la pagina Faebook dell’Upstroke. Nel frattempo non perdetevi l’intervista (sopra) della nostra inviata Anna Copertino, fatta con Massimo Italiano all’Upstroke, che la lascia con un dono, anzi due.