Una doppietta del bosniaco ed una rete dell’egiziano bastano (e avanzano) alla Roma per avere la meglio di un brutto Napoli, che ha in Koulibaly il suo deus ex machina: suo lo zampino sul primo gol della Roma, sua l’unica segnatura degli azzurri.
Passato e presente
Rudy Krol, Gianfranco Zola e Marek Hamsik al centro del campo prima della partita: tre generazioni a confronto, verrebbe da dire che il Napoli non è sicuramente solo l’epoca di Maradona. Nell’11 titolare di Sarri spiccano le presenze di Maksimovic ed Insigne, al posto dei più stanchi Albiol e Mertens. Ovviamente, dentro Gabbiadini al posto dell’infortunato Milik. Come ci si aspettava, la Roma si schiera con un 4-2-3-1, con Nainggolan ad effettuare il primo pressing su Jorginho. Tocca ad Allan quindi impostare e proprio il brasiliano trova Lorenzo Insigne pronto a calciare ma altrettanto prontamente abbattuto. Siamo al 4′ minuto, la successiva punizione calciata proprio dal frattese finisce di poco a lato sul secondo palo, con il portiere che sembrava in ritardo. Nei primi 15 minuti è il Napoli che prova a fare la partita, senza però trovare il giusto ritmo per affondare: l’occasione più pericolosa è un tiro dalla distanza di Jorginho ampiamente a lato, mentre serve un super Koulibaly versione valanga per bloccare il tiro di Dzeko involato verso la porta.
Quoque tu Kalidou?
Al 17′ è Allan a rendersi pericoloso con una progressione in area culminata in un tiro a lato: dall’altro lato rispondono il belga Nainggolan e Diego Perotti, con quest’ultimo che manca per poco il gol. Sono minuti difficili per i padroni di casa, anche Dzeko arriva al tiro sfruttando un errore d’impostazione. Il Napoli prova a ribattere: altrettanto fa Manolas, su tre tiri in rapida successione degli azzurri. A poco a poco la partita si addormenta, con i giocatori che sembrano già risentire dei ritmi altissimi: purtroppo per gli azzurri si addormenta anche Koulibaly, che poco prima della fine della prima frazione di gara regala a Salah un pallone che l’egiziano trasforma in un assist per Dzeko, che a porta spalancata batte Reina.
Ancora tu?
Il Napoli rientra in campo ancora stordito dalla botta: le giuste condizioni per prederne un’altra. Al minuto 54 infatti Dzeko firma la sua doppietta personale con un colpo di testa su punizione di Florenzi. Tante proteste per il fallo che ha generato il calcio da fermo, di Koulibaly ai danni di Dzeko. Anche un ammonito per l’occasione, Mertens, sanzionato ancor prima di entrare in campo al posto di un fischiato Gabbiadini. Il suo ingresso però porta fortuna: su calcio d’angolo infatti Koulibaly accorcia le distanze con un colpo di testa, decidendo da solo tutto della partita fino a questo momento. La partita si gioca ora sul piano del puro agonismo, con molti degli accorgimenti tattici che saltano, accompagnati dai boati del San Paolo.
Falso nueve, vero problema
Lo scienziato Sarri comincia l’esperimento del “falso nueve”, con buona pace di Guardiola, con Dries Mertens che tuttavia non ha le caratteristiche per poter riuscire contro una difesa come quella romana. La manovra del Napoli appare asfissiata per vie centrali, mentre le fasce sono una terra di mezzo dalla quale partono cross senza incontrare nemmeno una torre. Arrivano in soccorso anche El Kaddouri e Zielinski: solo quest’ultimo riesce a dare un senso ai palloni che tocca. Crolla nel frattempo la condizione fisica della squadra: Jorginho non riesce a bloccare Salah in ripartenza e l’egiziano arriva fino in porta battendo Reina con un piatto di sinistro. Di fatto la partita finisce in quel momento: giusto il tempo di dare a Jorginho l’opportunità di divorarsi un gol all’altezza del dischetto, meritandosi il titolo di peggiore in campo.
Sarri che perde la prima partita in campionato in casa da quando è arrivato qui: Roma che fa la sua partita e la fa bene, in attesa del resto degli incontri di giornata. Qualora dovessero vincere Lazio, Milan (o Chievo) e Genoa, il Napoli passerebbe dal 2′ al 7′ posto, alla vigilia dell’importante sfida col Besiktas di mercoledì prossimo.