Matteo Renzi a Napoli: cambiamenti per la classe dirigente e scontri tra manifestanti e forza dell’ordine

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Matteo Renzi a Napoli: cambiamenti per la classe dirigente e scontri tra manifestanti e forza dell'ordine

I soldi per il Sud ci sono se c’è anche la volontà della classe dirigente del Mezzogiorno di cambiare e quella della classe politica romana di vivere senza pregiudizi“, lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo a Napoli all’assemblea nazionale sul Mezzogiorno. “Il Mezzogiorno – ha detto il premier – deve tornare al centro del dibattito ma non con i vecchi schemi. No a un Mezzogiorno che chiede. Sì a un Sud che si mette in moto con la sua classe dirigente che ha diritto di chiedere allo Stato centrale di non voltarsi dall’altra parte e di non vivere di pregiudizi. Per questo però serve una classe dirigente che non viva di rassegnazione“.

Noiha ribadito Renzi i soldi siamo pronti a metterli nel Mezzogiorno, anche più di quelli dati ad oggi. Non sono mancati i soldi in questi anni ma un disegno organico. Inoltre si devono mettere al bando i meccanismi clientelari. Alle aziende dico di dividersi tra imprenditori e prenditori”.

 

Matteo Renzi a Napoli: scontri tra manifestanti e Polizia

Intanto, scontri tra manifestanti e Polizia che ha risposto con un idrante – secondo quanto rende noto la Questura di Napoli – al lancio di uova, sanpietrini e arance da parte di un gruppo di manifestanti, in particolare esponenti dei centri sociali, nella zona di viale Kennedy, vicino alla Mostra d’Oltremare. Un altro gruppo di manifestanti si trovava in via Terracina e un altro ancora nella zona del Palabarbuto.

Tra le mani dei manifestanti striscioni contro il referendum costituzionaleC’è chi dice No“, uno contro Vincenzo De Luca, governatore della Campania, e il primo ministro con la scritta: “Renzi e De Luca, iatevenne” (andatevene, ndr.). Alcuni cassonetti dei rifiuti sono stati rovesciati al passaggio dei manifestanti e tra i partecipanti al corteo aderenti a diversi centri sociali cittadini e a collettivi studenteschi. Le sigle che hanno protestato sono ‘IsKra’, ‘Je So pazzo’ e il movimento Disoccupati 7 novembre.