D’Amore e d’Arte, intervista alla scrittrice finalista Premio Strega 2017 Wanda Marasco

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Ospite della rubrica curata dalla giornalista Anna Copertino, D’amore e D’Arte, la scrittrice Wanda Marascao, quest’anno tra i cinque finalisti del Premio Strega 2017 con il romanzo La compagnia delle anime finte di Wanda Marasco, edito da Neri Pozza.

La compagnia delle anime finte

Dalla splendida collina di Capodimonte nota come «la Posillipo povera», Rosa osserva Napoli e ripensa alla madre morta. C’è qualcosa che la unisce a quella donna, qualcosa che va oltre il legame di sangue e che risiede in «un guasto» che ha marchiato le vite di entrambe. Alla ricerca di quel guasto, Rosa rivive la storia di sua madre, Vincenzina, dall’incontro con il suo futuro padre, Rafele, alla nascita di un amore nato in mezzo alla povertà e alla lordura del borgo dei Vergini, dove la guerra sembra non finire mai. Come in un film proiettato solo nella sua mente, Rosa passa in rassegna la morte di suo padre Refele, la decisione di Vincenzina di iniziare a praticare il prestito a usura e la richiesta a Rosa di accompagnarla nei suoi giri per le vie del quartiere, per aiutarla a conteggiare gli interessi. Ma il flusso di memoria di Rosa è una giostra che non può fermarsi. E allora davanti agli occhi le appaiono per magia anche altre persone. «Anime finte» che, come gli attori di una compagnia teatrale, salgono sul palco e recitano la loro parte: Annarella, l’amica d’infanzia, la sua tentatrice; Angiulillo, un ragazzo assoldato dai NAR e dalla camorra per compiere la strage di Bologna; Emilia, una tenera e primitiva down; il maestro Nunziata, sognatore incandescente; il trans Maria. Una galleria di gente esclusa dalla storia a cui Rosa sente di dover restituire quella dignità che è stata rubata loro dalla società. Perché la povertà non finisce mai, pensa Rosa, è la gente che decide di dimenticarla.

Wanda Marasco è nata a Napoli, dove vive. Diplomata in Regia e Recitazione all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, è autrice di romanzi e di raccolte poetiche. Ha ricevuto il Premio Bagutta Opera Prima per il romanzo L’arciere d’infanzia (Manni 2003) e il Premio Montale per la poesia con la raccolta Voc e Poè (Campanotto 1997). Ha lavorato in teatro come regista e autrice. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco e greco.