Abbiamo contatto il padre del piccolo tifoso a cui è stata negata la felicità di poter sventolare la propria bandiera venerdì sera in Napoli – Juve. Il genitore ci ha raccontato nuovamente lo spiacevole episodio e in più ha lanciato un appello per tutti i tifosi azzurri per il prossimo match di campionato, Napoli – Fiorentina.
“Il bambino è entrato allo stadio con la stessa bandiera di sempre, cambiando solo la stoffa. L’asta era la stessa, mobile, perché a lui piacciono le bandiere che si piegano quando sventolate, come in Curva. D’altronde i bambini allo stadio sono attratti di più dal folclore che dal gesto tecnico di Insigne. Che poi mio figlio la bandiera la sventola solo all’ingresso in campo dei giocatori e nell’intervallo, sempre se non c’è troppa gente. Ho provato a spiegarlo allo steward, che però si è impuntato mettendo in mezzo le forze dell’ordine, che ovviamente non potevano andare contro il parere del responsabile all’accesso.
Ma mi chiedo: se i bambini se non possono andare allo stadio per sventolare una bandiera, ma che ci vanno a fare? sopratutto al San Paolo, ormai fatiscente, dove mancano servizi igienici adeguati, o dove ci sono sedioli così scomodi dove anche fare una merenda con tranquillità è complicato. Insomma non puoi fare niente.
Colpire un bambino poi, è stata una cosa senza senso. Ma poi, quella non è sola una semplice bandiera. Nel portarla allo stadio e sventolarla, non si sta sostenendo solo la propria squadra, ma anche la propria terra. A mio figlio di 6 anni è stato così mandato un messaggio del tutto sbagliato, e cioè che se vuoi sventolare la bandiera della tua terra, della tua città, non lo puoi fare.
Per tale motivo mi sono fatto promotore di un’iniziativa che spero possa essere sostenuta da molti, e cioè di portare tutti quanti una bandiera allo stadio, nella prossima partita casalinga del Napoli, domenica 10 dicembre contro la Fiorentina. In modo da far capire che è ridicolo se nessuno può portare una bandiera allo stadio, se non possiamo sventolare i nostri colori sugli spalti. Lo Stadio è un momento di gioia, di festa, ed è assurdo che un bambino non possa sventolare una bandiera”