Venerdì 5 ottobre alle ore 18.00, presso la Casina pompeiana in Villa Comunale, si presenterà il nono numero della rivista letteraria ACHAB Scritture solide in transito fondata e diretta da Nando Vitali (ad est dell’equatore).
Con questo numero dedicato alla Favola si chiude una trilogia sul Sud.
È stato un percorso pieno di scoperte e di sorprese, di incontri e nuove collaborazioni. E come volevamo che fosse, di riflessioni ponte sulla meta del prossimo viaggio.
Tra i nomi che hanno partecipato a questo numero, Silvio Perrella, Peppe Barra, Filippo la Porta, Carlo Verdone, lo scrittore congolese Kama Siwor Kamanda, Enzo Verrengia, Riccardo Brun e altri.
Numerose anche le sezioni, dalla narrativa, alla poesia, alla fotografia, ai media, al reportage di viaggio, ai libri illustrati, alla sezione dieci righe.
A parlarne sarà lo scrittore Angelo Petrella. Il direttore artistico della rivista, Maria Rosaria Vado, e il fotografo Giampiero Assumma racconteranno la loro collaborazione per dare vita al percorso fotografico che attraversa l’intero numero. Una sorta di favola nella favola. Interverrà l’editore Carlo Ziviello. L’attore Silvio Fornacetti darà voce ad alcuni brani contenuti nella rivista.
(dalla Premessa di Nando Vitali)
«Ci sembra che terminare la trilogia sul Sud attraverso la Favola, per noi che siamo figli di Basile e di Vico, sia un modo di vedere attraverso il cannocchiale rovesciato di un pensiero antico che riflette su se stesso. Un pensiero sempre vivo nel paradosso della grammatica divergente della fantasia. La vita, la favola (fabula) raccontata da un ubriaco, come dice il Grande Bardo. Ci rivolgiamo a voi lettori, contro la società dell’individuo di massa che difende a oltranza il proprio territorio acquisito.
Da Napoli è partito un segnale forte, come quello che si manda nello spazio profondo alla ricerca di voci amiche, si spera. Vediamo se qualcuno ci risponderà. Comunque sia, per il momento mi pare che abbiamo doppiato il Capo di Buona Speranza. Quello che incontreremo lo auspichiamo mare con le proprie ragioni, ma oltre la sfera strettamente personale. Mare che pensa, animale che parla come nella favola antica».