Continua la rubrica di Road Tv Italia sui veri volti che hanno dato vita ai personaggi di ‘Gomorra – La Serie’. Dopo il racconto sulla nascita camorristica di Paolo di Lauro come ‘Ciruzzo ‘o milionario’, alter-ego di don Pietro Savastano, questa volta vogliamo raccontarvi del boss dalle cui vicende si è presa ispirazione per creare Salvatore Conte. Si tratta di Raffaele Amato. Anche lui, prima facente parte del clan di Secondigliano e poi nemico giurato in quella che è stata ribattezzata come la ‘Prima faida di Scampia’. Una delle guerre di camorra più sanguinose in assoluto, con circa 70 morti ammazzati. Tra i quali figurano anche alcune vittime innocenti, come Gelsomina Verde.
Eppure, come ha raccontato il pentito Maurizio Prestieri, tra i fedelissimi di Paolo Di Lauro, il boss di via Cupa dell’Arco era molto “cordiale” con Raffaele Amato
Ricostruzione che si aggiunge a quella di Giuseppe Misso jr, che racconta come fu lo stesso Cosimo a intimare ad Amato di andar via da Napoli, con la conseguenza della morte in caso di un suo rifiuto. Gesto che stupì molto chi era sempre stato in ottimi rapporti con la famiglia Di Lauro, ma che mostrò quell’arroganza che si rivelò l’arma migliore a disposizione di Amato nel reclutare alleati durante la faida-. Dalla quale il clan degli scissionisti (o anche degli ‘spagnoli’, proprio per la presenza della base operativa nella penisola iberica) uscì come vincitore assoluto.
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