Camorra, Casalesi: da imprenditori anticlan, ad indagati. Tre arresti

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uccise un giovane boss

Camorra | Arrestati per concorso esterno in associazione di stampo mafioso su mandato del gip di Napoli tre imprenditori considerati imprenditori anticamorra

Camorra | Armando, Antonio e Nicola Diana, zio e nipoti, che sono stati arrestati per concorso esterno in associazione di stampo mafioso su mandato del gip di Napoli erano, fino a questa mattina, considerati degli imprenditori anticamorra. Fratello e figli di Mario Diana, ucciso a Casapesenna 30 anni fa dai Casalesi, avevano fondato anche una onlus che organizzava eventi di sensibilizzazione e promozione della legalità e destinava borse di studio ai ragazzi disagiati.

 

Camorra: interessi economici insieme a Vincenzo Zagaria

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Camorra: Armando, Antonio e Nicola Diana arrestati per concorso esterno in associazione di stampo mafioso

Per la procura di Napoli, che ha raccolto decine di dichiarazioni di collaboratori di giustizia ex affiliati dei Casalesi e in particolare della fazione di Michele Zagaria, sin dagli anni Novanta avevano interessi economici insieme a Vincenzo Zagaria, padre di Michele, la ‘primula rossa’ che per oltre un ventennio e’ stato al vertice della cosca fino alla sua cattura. Fu proprio Vincenzo a intervenire presso un’asta fallimentare a Bologna, per permettere l’acquisto di un terreno sul quale il clan aveva interessi e che si trovava a Gricignano d’Aversa.

Anche se c’erano altre imprenditori interessati, all’asta si presentarono solo i Diana che in quell’occasione, come ricordano i pentiti, andarono insieme a Dario De Simone, boss dei Casalesi, ora pentito. Dicevano di essere vittime del sistema, ma invece la Procura ha provato a dimostrare che erano loro stessi collusi con il sistema, portando alla luce uno scenario di compiacenza e contiguità che sarebbe andato avanti sin dagli anni ’90. Agli imprenditori sono stati anche sequestrati beni.