Arrestati la madre, la nonna del bimbo e l’uomo che avrebbe praticato l’intervento, accusati di omicidio preterintenzionale.
Si chiamava Zion, nato in Italia da genitori nigeriani. Ma morto perché sua madre e sua nonna si sono affidate ad un impostore per sottoporlo a un intervento di circoncisione, una pratica a pagamento in tutta Italia, tranne in Toscana. L’operazione costa da 280 a 1500 euro. Un costo elevato che non tutti riescono a sostenere.
L’uomo, Osas Lawrence Okundaye, avrebbe eseguito l’operazione, utilizzando una lametta da barba in condizioni igieniche pessime. Il bimbo ha resistito per ore. La madre e la nonna lo hanno sentito piangere a lungo senza intervenire, hanno visto delle perdite di sangue continue. Nella notte, il pianto del neonato si è fatto sempre più debole e soltanto allora hanno capito che sarebbe stato meglio chiamare un’ambulanza. L’intervento del 118 è stato vano, Zion è morto nel giro di poche ore.
L’uomo ha tentato la fuga in Francia con la famiglia. È stato intercettato dagli agenti della polizia ferroviaria di Ventimiglia e la squadra mobile di Imperia su un treno al confine con la Francia. Gli uomini al comando della squadra mobile di Genova erano riusciti a risalire alla sua identità e al suo indirizzo nella notte, subito dopo il decesso del bambino.
L’uomo ora si trova in carcere, accusato di omicidio preterintenzionale e per pratica abusiva della professione medica. La stessa accusa è stata mossa contro le due donne, le quali avrebbero spiegato ai poliziotti di essere legate alla chiesa evangelica. La nonna si è giustificata dicendo: << Fare quell’operazione ai bimbi appena nati è una prassi della nostra comunità nigeriana >>.
Adesso si cercherà di capire se l’uomo, in passato, abbia eseguito altri interventi di circoncisione su bambini della comunità nigeriana genovese.
Giusy Legnante
Giovanna Riccitiello
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