Assange rischia l’estradizione in America

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Assange, accusato di aver hackerato una password e per la diffusione di documenti riservati, è stato arrestato la mattina dell’11 aprile a Londra presso l’Ambasciata dell’Ecuador.

Assange è stato arrestato dalla polizia di Londra su richiesta del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. L’uomo di Wikileaks è accusato di aver violato la Computer Fraud and Abuse Act, la prima legge contro gli hacker e le violazioni informatiche approvata dal Congresso degli Stati Uniti nel 1986. Assange rischia l’estradizione negli Stati Uniti, dove deve rispondere dell’accusa di pirateria informatica per la diffusione, nel 2010, di migliaia di documenti riservati del Dipartimento di Stato.

Mentre gli agenti di Scotland Yard in borghese lo trascinavano fuori dalla sua casa a Knightsbridge, dove viveva dal 2012, ha urlato: <<Il Regno Unito deve resistere!>>. Aggiungendo: <<È illegittimo, non me ne vado>>.  Poco dopo è arrivato in tribunale, dov’è stato condannato per aver violato i termini di libertà vigilata. Assange rischia fino a dodici mesi di prigione, ma il rischio più grande è l’estradizione in America. 

L’accusa è quella di pirateria informatica, anche se il Ministero della Giustizia USA sembra voler contestare altri reati.

Le sue avversità giudiziarie sono cominciate con un’accusa ti violenza sessuale in Svezia, che lui ha respinto e che nel frattempo è decaduta. Il Presidente dell’Ecuador, Moreno, ha parlato di <<ripetute violazioni delle convenzioni internazionali e nella vita quotidiana>>, comprese <<dichiarazioni ostili>> e il comportamento <<scortese e aggressivo>> di Assange. 

Julian Assange farà di tutto per evitare l’estradizione. Il suo avvocato, Jennifer Robinson, ha parlato di <<precedente pericoloso>> per qualunque giornalista che pubblichi materiale attendibile sugli Stati Uniti.

                                                                        

GIUSY LEGNANTE                                                             GIOVANNA RICCITIELLO