L’intervista\ Francesco, Siamo in tanti e non ci arrendiamo

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Nave della Legalità: giovani in campo contro la malavita”. Il progetto Scuola Viva intervista uno dei partecipanti alla nave della legalità. I ragazzi incontreranno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Francesco Gervasio, frequenta il quarto anno del Liceo scientifico Giordano Bruno, della sede di Grumo Nevano, in provincia di Napoli. Ed è tra i ragazzi che alle 18 salperanno da Civitavecchia, a bordo della nave della legalità, per raggiungere Palermo. E’ stato disposto a rispondere ad alcune nostre domande. “Siamo forti, siamo in tanti e non ci arrendiamo alle mafie”, dice.

 

– Pensi che questa esperienza potrà incidere in qualche modo sul tuo pensiero?

Sicuramente. Credo che questa esperienza possa lasciare un segno profondo nella mia persona perché potremo dimostrare alle organizzazioni mafiose che non siamo pochi, siamo forti e non ci arrendiamo”.

– Dunque ritieni che l’iniziativa abbia un impatto nella lotta contro le mafie?

Sì indubbiamente, perché questo cambia le persone. Stare nei luoghi dove ci sono state attività della mafia, dove ha messo le bombe, ucciso le persone che la combattevano, e dove sono state fatte manifestazioni contro di essa, lascia un segno indelebile”.

– Sei informato sull’iniziativa riguardante la nave della legalità?

Sì, indubbiamente, anche perché dietro la nostra partenza c’è una preparazione che è personale, ma anche formativa. La scuola tempo fa ci ha proposto questa cosa. Sappiamo perché salpiamo e dove stiamo andando

 

– Sei rimasto sorpreso quando sei stato selezionato o te lo aspettavi?

“La sorpresa è stata grande quando sono stato selezionato, anche perché è come se fossi stato selezionato due volte, sia come rappresentante della nostra scuola sia come rappresentante della provincia”.

– Incontrare il Presidente della Repubblica non è cosa da tutti i giorni, potresti descrivere le tue emozioni in questo momento e magari fornirci un quadro generale dello stato d’animo del tuo gruppo?

“Le emozioni sono fortissime, sono felicissimo di incontrare l’uomo che incarna lo Stato, il Presidente della Repubblica, provo un profondo rispetto per lui. Inoltre suo fratello,Piersanti Mattarella, è stato ucciso dalla mafia, quando era presidente della Regione Siciliana, per aver toccato settori come la gestione dei contributi agricoli. Dunque il Capo dello Stato è molto vicino a queste iniziative. C’è anche preoccupazione perché spero di essere all’altezza della situazione”

Enrico Martorelli

Andrea Cirillo