Svimez: a Napoli un “Centro Innovazione e Tecnologia”.

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La Svimez presenta un Progetto pilota a livello nazionale promosso da Fondazione R&I, d’intesa con Invitalia, in collaborazione con l’Università Federico II e con le altre sette università.

 Il Sud ha bisogno di tante prospettive di lavoro per i giovani talenti. Questa è la priorità per un un futuro ridando fiducia all’università. “I laureati oggi sono l’emblema della nuova emigrazione, che sta provocando un pesante danno sociale ed economico. Lo afferma Riccardo Varaldo promotore della Fondazione R&I autore del “Quaderno SviMe” con la sfida del Mezzogiorno organizzato in collaborazione con la Fondazione Ricerca.L’innovazione nel Sud è strutturalmente debole e questo incide in modo determinate nel lasciare l’Italia in una situazione di ritardo, rispetto ai maggiori Paesi europei.

Occorre una strategia di investimenti molto significativa e molto efficace – è il parere del presidente Svimez Adriano Giannola – in quanto il problema non è la crescita, ma lo sviluppo.Questa politica degli investimenti si scontra con due elementi. Il primo è la   difficoltà, nonostante gli stanziamenti, a trasformare questi ultimi in spesa, Il secondo è l’attuazione operativa della clausola del 34%, che è stata introdotta con l’obiettivo di iniziare ad applicarla nel 2018, ma che ci auguriamo almeno sia applicabile per il 2019 e aseguire,   pur sapendo che questa strada è molto   complicata e difficile”. 

Per questo, la Fondazione R&I, ha in fase di progettazione la realizzazione a Napoli del “Centro Innovazione e Tecnologia” con il supporto della Svimez e dell’Università Federico II e delle altre sette università partecipanti con l’intento di renderlo avanzato nel campo della tecnologiaL’industria cui guardare è quella della conoscenza, fondata sutalenti e dalle idee innovative e questo modello si sta affermando in campo internazionale, assicurando capacità di crescita dell’economiaNel Sud bisogna puntare su un capitalismo imprenditoriale  che possa essere funzionale alle grandi e medie imprese, iniziando da quelle che già vi operano. 

E’ questa la sfida per una politica industriale capace di valorizzare la passione e la creatività dei giovani talenti. Così si può mirare a dare opportunità di lavoro e di ascesa sociale per i giovani talenti del SudOccorre in sostanza una alleanza strategica tra grandi, medie e piccole imprese per dare concretezzal disegno di una politica industriale concretaSolo un progetto complessivo, può consentire di far rigenerare il Mezzogiorno, scongiurando il pericolo di disperdere la risorsa strategica chiaveL’idea di una politica industriale fondata sulla conoscenza e sull’innovazione è un processo che occorre sostenere con metodo e nel tempoE’ una sfida che il Mezzogiorno deve saper affrontare con adeguate competenze e risorse.

Elpidio Pezzella

Lorenzo Campanile