Le dichiarazioni del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in merito all’operato del Conte bis: “con Salvini il dialogo era impossibile. Oggi ci sono le condizioni”
“Ci sono le condizioni per un dialogo fitto, garantiremo come sempre, essendo un’amministrazione e per il profilo istituzionale che ci contraddistingue, massima cooperazione istituzionale a questo governo“. Si esprime cosi’ il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a poche ore dal giuramento del nuovo Esecutivo, ricordando che “con Salvini, che si credeva il nuovo Mussolini, il dialogo era impossibile“. Oggi, invece, “ci sono le condizioni, come sempre in totale autonomia“. Sull’operato del Conte bis il primo cittadino si riserva di vedere gli atti concreti. “Il premier ha parlato di governo delle novita’ – ricorda – ce ne sono alcune che si potrebbero immediatamente mettere in campo per dare un segno di discontinuita’: evitare di esporre a rischio di morte persone che stanno in mezzo al mare e mettere da parte l’autonomia differenziata“.
De Magistris: le vele di Scampia e Bagnoli
Sul regionalismo rafforzato, de Magistris si dice certo che l’Esecutivo giallorosso “sara’ in linea con quello gialloverde“, sottolineando che l’autonomia differenziata “e’ un pacco che porta alla secessione“. Il sindaco attende inoltre di capire cosa si fara’ sulle leggi sicurezza: “il Pd dice che vanno cancellate e io sono d’accordo, il M5s dice che vanno mantenute intatte, anche se in molti punti sono incostituzionali“. Ringrazia poi alcuni esponenti del Conte I, come il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, non nascondendo la preoccupazione per “il tempo che si potra’ perdere e per le decisioni che potrebbero cambiare“, per esempio sulle Vele di Scampia o su Bagnoli. Tornando all’analisi politica, l’ex pm definisce “Renzi, il principale bersaglio politico di Di Maio“, e “il playmaker di questo governo“.
“L’operazione di Di Maio – argomenta – e’ il Vangelo secondo Matteo, il primo Matteo e il secondo“. Ipotizza che questa legislatura arrivera’ alla fine e che, a dicembre, “avremo Salvini al 30%, Renzi al 30% e il M5s intorno al 15% grazie a Conte. Quando si andra’ alle urne – aggiunge – emergera’ che il senso di responsabilita’ e’ stato del Pd e non del M5s e si vedra’ chi ha commesso errori clamorosi, che alcuni stanno gia’ pagando, come dimostra la posizione di Di Maio nel nuovo Esecutivo“. Infine un accenno alle polemiche sull’assenza del Nord nella composizione della squadra di governo. “Al Nord si avverte molto il tema della rincorsa a Salvini – evidenzia – e non mi ha meravigliato che la posizione del presidente dell’Emilia Romagna e del Pd sull’autonomia differenziata sia in linea con Zaia e Salvini. Noi dobbiamo essere attenti a declinare un concetto di autonomia differente, che significa autonomia delle citta’, dei territori, dei popoli, con autodeterminazione e autogoverno e per unire il Paese nelle diversita’“.