Coronavirus, il piano per la ripresa del campionato di Serie A

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La speranza della Serie A è ripartire il 2 maggio, ma secondo le stime che circolano sull’andamento del coronavirus i club temono che serviranno almeno due o tre settimane in più prima di far ripartire il campionato in sicurezza. Ecco perché da una parte è stata accolta positivamente l’ipotesi che la Uefa, una volta spostato l’Europeo, possa concedere di far concludere i campionati nazionali oltre i termini della stagione, da sempre fissati al 30 giugno. E dall’altra in assemblea di nuovo ci sono state frizioni sulla questione degli allenamenti, perché varie squadre sono in quarantena, mentre il presidente della Lazio Claudio Lotito, vuole accelerare la ripresa degli allenamenti, per evitare uno stop che già si profila lungo per i calciatori.

Per ora, in Serie A, B e Lega Pro, al massimo i giocatori fanno sedute individuali. Il tema sarà al centro di uno dei tavoli costituiti dalla Lega Serie A su tematiche mediche, tecnico-sportive, di rapporti istituzionali e di risk assessment per le società e per la stessa Lega. Poi sarà la Figc a fare sintesi (con le esigenze anche delle altre leghe) per avanzare richieste al governo in vista dei prossimi decreti. Si studia anche la richiesta di una sorta di paracadute in caso di penali da pagare alle tv in caso di campionato tronco.
Intanto la questione diritti tv è slittata, non sarà affrontata nemmeno nella prossima assemblea, probabilmente convocata per giovedì in cui si analizzeranno gli scenari alla luce delle decisioni della Uefa su Europeo e coppe europee.

L’obiettivo è ricominciare a giocare “non appena le disposizioni delle autorità governative e le condizioni sanitarie lo permetteranno”. Ripartendo a inizio maggio, il calendario sarebbe comunque compresso, in cui dovrebbero trovare spazio 12 giornate più qualche gara da recuperare, nonché eventualmente anche le coppe europee, con Juventus, Napoli, Inter e Roma ancora in corsa. L’idea di playoff e playout piace a pochi fra i club. Si continua a navigare a vista, e uno snodo importante sarà lunedì prossimo il Consiglio federale, che ha competenze sul format e sull’assegnazione dello scudetto se il campionato non va a termine.

 

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Il nostro consiglio è di restare a casa per evitare di diffondere il contagio così come illustrato dal Prof. Montesarchio nell’intervista che ci ha rilasciato il 16 marzo e dove ci ha indicato i sintomi del Coronavirus e la situazione attuale. L’unica cura al momento è quella di impedire il diffondersi del contagio. 

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