Coronavirus e vittime di violenza, la risposta solidale del turismo a Napoli

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de luca

Extra-alberghiero mette a disposizione strutture per personale ospedaliero e per donne vittima di violenza domestica durante l’emergenza coronavirus

Sono tantissime le strutture ricettive che in queste ultime settimane e in ordine sparso si stanno mettendo a disposizione per ospitare il personale ospedaliero che sta lavorando in prima linea nei nostri ospedali, rischiando in prima persona. L’Assessorato alla Cultura e al Turismo, oltre ad aver previsto all’interno della Delibera di Giunta n° 83 del 17-03-2030 di inserire tra i casi di esenzione  il “personale medico e  paramedico, non residente nel Comune di Napoli, che presta la propria attività presso le strutture sanitarie cittadine” ( presentando la documentazione opportuna), sta lavorando, insieme con le associazioni di categoria (Confesercenti, Abbac, Aigo, Wonderful Italy, ABC del turismo campano, Host) a compilare una lista completa di tutte le strutture disponibili, in modo che medici ed infermieri sappiano a chi rivolgersi in caso di necessità.

 

Coronavirus, de Majo: “c’è bisogno di chiarezza da parte del legislatore”

Si deve constatare però una difficoltà che deriva dall’approvazione dell’ultimo DPCM, secondo il quale tra i codici ATECO che fanno riferimento alle attività che possono restare aperte, figurano le strutture alberghiere ma non l’extra-alberghiero. Questa scelta mette in difficoltà molte delle strutture che hanno dato disponibilità o che già stanno operando in questo senso e che invece da decreto dovrebbero chiudere. Si sta lavorando al fine di chiarire questa incongruenza, anche con soluzioni amministrative, con la speranza  che il Decreto possa essere modificato permettendo all’extra-alberghiero di mettersi a disposizione e sedimentare questa  importante rete di solidarietà e anche per mettere lo stesso comparto in condizione di accogliere le persone che previa autorizzazione della Farnesina tornano da fuori.

Abbiamo inoltre raccolto in queste ore anche la disponibilità di alcune strutture ricettive che sarebbero disponibili, supportate da una opportuna cornice amministrativa e giuridica, ad accogliere donne e bimbi vittime di quella violenza domestica che durante questa quarantena può generare situazioni particolarmente pericolose. Anche in questo senso però abbiamo bisogno di chiarezza da parte del legislatore. Nonostante tutto  però voglio constatare la straordinaria risposta solidale di un comparto che sta vivendo una crisi senza precedenti e particolarmente devastante perché improvvisa  e che tuttavia non ci pensa due volte a mettersi a disposizione per provare lenire le sofferenze di chi è in difficoltà. È motivo di orgoglio e soprattutto ci spinge ad agire con ancora più determinazione per dare una mano, con  gli strumenti a disposizione dell’amministrazione, a quello che è un settore fondamentale per la ripartenza della nostra città” – dichiara l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Eleonora de Majo.