Cosa è il MES e quali sono i rischi che corre l’Italia

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Il Meccanismo Europeo di Stabilità, in questi ultimi tempi meglio conosciuto come MES, è un’organizzazione intergovernativa europea e si può definire come evoluzione dei precedenti meccanismi come il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria e il Meccanismo Europeo di Stabilità Finanziaria.

Si ma come funziona il MES?

Il compito del MES è quello di fornire assistenza finanziaria ai Paesi dell’area euro che attraversano, o rischiano in modo concreto, gravi problemi di finanziamento. L’assistenza viene concessa solo nel caso in cui sia necessaria per salvaguardare la stabilità finanziaria dell’intera area euro e dei membri del MES stesso. Può contare su un capitale di circa 700 miliardi di euro di cui gli stati membri iniziano a versare pro quota 80 miliardi di euro. Con quasi il 27% del capitale la Germania è il primo contributore, mentre l’Italia partecipa con il 18%.

Gli strumenti a disposizione del MES vanno da quello di concessione di prestiti ai Paesi in difficoltà per consentire un aggiustamento macroeconomico, fino al prestito per la ricapitalizzazione indiretta delle banche.

Il MES può concedere prestiti ai paesi in difficoltà – e lo ha fatto finora con Cipro, Grecia e Spagna – ma a fronte di una rigida condizionalità, condizioni che minano l’indipendenza di una paese (ndr). Ma quali sono queste condizioni capestro? In pratica chi riceve i prestiti si obbliga ad approvare un memorandum d’intesa (MoU) che definisce con precisione e rigore quali misure si impegna a prendere in termini di tagli al deficit/debito e di riforme strutturali.

Ma cosa effettivamente potrebbe accadere in Italia dopo l’attivazione del MES. Utile come esempio è guardare una delle tante versioni del piano di salvataggio della Grecia datato 2015. Nel suo caso i creditori erano BCE, FMI e Commissione UE e non il MES in sé, ma l’impronta del Meccanismo, del MES, in Italia potrebbe, potenzialmente, essere molto simile:

  • aumento delle tasse sulle società di spedizione;
  • tutta l’IVA al 23%, anche su servizi come ristorazione e catering;
  • eliminazione della pensione di solidarietà;
  • taglio di 300 milioni di euro della spesa militare;
  • privatizzazione dei porti e vendita della partecipazione della società di telecomunicazione OTE

Misure certamente molto invasive – la Grecia le sta scontando con lacrime e sangue – dell’indipendenza del paese ecco perchè il Premier Conte non è d’accordo con l’applicazione di tale misura. Tuttavia è da stupidi pensare che i soldi che arriveranno dal MES siano gratis, da qualche parte il governo la liquidità per ripagare il suo debito dovrà pur trovarla. Ma quanto costerà all’Italia in termini di indipendenza e impatto sui cittadini??

Insomma con il MES saremmo MESsi proprio male