Meritocrazia Italia – Il binario fotovoltaico

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L’Italia è il Paese del sole. Questo lo stereotipo che il mondo intero riporta alla splendida penisola.

In effetti l’immagine trova riscontro anche nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, non solo nelle canzoni e nei poster affissi nei ristoranti italiani sparsi per i vari angoli del mondo.

L’Italia detiene il primato mondiale per quota di energia solare prodotta.

Un primato che dura già da 4 anni a questa parte, anche se minacciato dal tasso di crescita degli inseguitori (Germania, Cile, Giappone e Australia in primis). Raramente si ha notizia degli ottimi risultati riportati in classifiche che misurano virtù e non carenze, e raramente trovano il giusto palco le eccellenze del territorio che operano nel settore dell’innovazione tecnologica e alle quali vengono riconosciuti meriti anche dai mercati globali.

Un caso virtuoso è quello della Green Rail, un’azienda incubata all’interno di PoliHub, struttura della Fondazione Politecnico di Milano e oggi riconosciuta a livello mondiale come player innovativo del settore ferroviario e come esempio di sviluppo industriale sostenibile secondo i principi della circular economy.

Questa azienda ha puntato le sue carte sulla sostenibilità, ideando una traversa ferroviaria ad elevate prestazioni e lunga durata, realizzata però con materiali di riciclo: pneumatici e plastica. L’azienda dichiara che 1670 traverse Green Rail (pari a 1 km di linea ferroviaria) contribuiscono a recuperare e riutilizzare sino a 35 ton di Pneumatici Fuori Uso (PFU) e plastica dai rifiuti urbani, senza tralasciare i grandi vantaggi legati ad una ridotta manutenzione ed una maggiore vita utile rispetto alle tradizionali traverse in calcestruzzo.

Ma con il costo di produzione del fotovoltaico in drastico calo nell’ultimo decennio, l’azienda ha indirizzato la sua ricerca nella realizzazione di veri e propri campi fotovoltaici integrati nelle linee ferroviarie, mettendo sul mercato una traversa che funziona come un pannello solare.

Questa idea è valsa la nomination fra le finaliste (unica italiana) di un concorso che invita a partecipare le start up di mobilità di tutta Europa, lo European Start up Prize for Mobility. Si tratta di un’importante iniziativa pubblico-privata co-fondata dalla presidentessa della commissione trasporti e turismo del Parlamento europeo, Karima Delli, Boston Consulting Group e Via ID e supportata sia dal Parlamento europeo che dalla Commissione europea, nonché da partner influenti come ADP, GRDF, Europcar Mobility Group e RATP.

Gli sforzi tesi a incrementare l’utilizzo delle fonti rinnovabili, ma ancora il tentativo di sfruttare le energie rinnovabili senza deturpare il territorio con antiestetici campi solari e soprattutto senza sottrarre ettari di terreno all’agricoltura, meritano apprezzamento. Gli esempi virtuosi non possono che stimolare l’ingegno verso nuove soluzioni.

Lungo questa direttrice, tra gli obiettivi che meritano di essere perseguiti sono

– ottimizzare l’utilizzo di aree altrimenti dismesse, rendendole produttive;

– riempire i vuoti urbani con opere al servizio della collettività, con attenzione anche per l’estetica degli interventi;

– riconvertire infrastrutture inutilizzate;

– assicurare supporto, con adeguata azione politica di indirizzo, alle aziende virtuose che operano in questa direzione.

fonte: meritocrazia.eu