Prende il via allo Spallanzani la sperimentazione del vaccino anti-Covid

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Novavax

Al via la sperimentazione del primo vaccino italiano contro il Covid-19

Ci vorranno almeno 24 settimane per completare questa fase alla fine della quale potremmo passare alla fase successiva per la quale ci stiamo gia’ preparando“. Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, a margine dell’avvio della sperimentazione del primo vaccino italiano promosso con un finanziamento della regione Lazio, del ministero dell’Universita’ e della ricerca Scientifica contro il coronavirus. “L’Italia – ha spiegato – con questo vaccino entra da protagonista nella guerra dei vaccini. Si tratta di una guerra non per arrivare prima ma per arrivare meglio e mettere i paesi in un sistema di parita’ senza essere schiavi di nessun altro Stato“. La sperimentazione del vaccino GRAd-COV2, realizzato, prodotto e brevettato dalla societa’ biotecnologica italiana ReiThera, e’ stata messa a punto da un team di ricercatori e clinici dello Spallanzani in collaborazione con ReiThera, sara’ effettuata su novanta volontari suddivisi in due gruppi per eta’: 45 tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di eta’ superiore ai 65 anni. Ciascun gruppo sara’ suddiviso in tre sottogruppi da 15 persone, a ciascuna delle quali verra’ somministrato un diverso dosaggio del preparato vaccinale. Una parte della sperimentazione sara’ effettuata presso il Centro Ricerche Cliniche – Policlinico G.B. Rossi di Verona.

Se i primi risultati della fase 1 saranno positivi, entro la fine dell’anno potranno prendere il via le fasi 2 e 3, che saranno condotte su un numero maggiore di volontari anche in paesi dove la circolazione del virus e’ piu’ attiva. “Orgoglio e speranza – ha sottolineato l’assessore alla Sanita’, Alessio D’Amato. Orgoglio per la scienza italiana a partire dallo Spallanzani e speranza per un vaccino che possa finalmente farci uscire dall’incubo che stiamo vivendo dal 29 gennaio per cui c’e’ una grande attenzione e anche un grande ottimismo. I tempi di questo vaccino sono tempi tecnici quelli dettati dalla scienza. E anche dal punto di vista clinico di quelli che sono sottoposti al vaccino. I primi risultati arriveranno gia’ tra qualche mese“.

Il vaccino GRAd-COV2 utilizza la tecnologia del “vettore adenovirale non-replicativo“, ovvero incapace di produrre infezione nell’uomo. Il vettore virale agisce come un minuscolo “cavallo di Troia“, che induce transitoriamente l’espressione della proteina spike (S) nelle cellule umane. Questa proteina e’ la “chiave” attraverso la quale il coronavirus, legandosi ai recettori ACE2 presenti all’esterno delle cellule polmonari, riesce a penetrare ed a replicarsi all’interno dell’organismo umano. La presenza della proteina estranea innesca la risposta del sistema immunitario contro il virus.

Attraverso tecniche sofisticate questo virus, assolutamente innocuo per l’uomo, e’ stato modificato per azzerarne la capacita’ di replicazione; successivamente e’ stato inserito al suo interno il gene della proteina S del SARS-CoV-2, il principale bersaglio degli anticorpi prodotti dall’uomo quando il coronavirus penetra nell’organismo. Una volta iniettato nelle persone, questo virus modificato, o meglio la proteina S che trasporta, provochera’ la risposta del sistema immunitario dell’organismo, ovvero la produzione di anticorpi in grado di proteggere dal virus SARS-CoV-2. Altri vaccini basati su vettori adenovirali ricavati dai primati sono gia’ stati valutati in trial clinici di fase 1 e 2 per candidati vaccini di altre malattie infettive, dimostrando di essere sicuri e di generare risposte immunitarie consistenti anche con una singola dose di vaccino.