di Anna Copertino
Una giovane, coraggiosa donna, Rosanna Ferrigno, la fidanzata di Pasquale Romano, barbaramente ucciso, sotto casa sua. Pasquale che era passato a darle un bacio, prima di andare a giocare a calcetto, con i suoi amici. Proprio lei, lunedi sera ha visto infranti i suoi sogni con il suo Lino. I colpi, quattordici, hanno massacrato un innocente, l’ennesimo.
Ancora una volta i camorristi hanno sbagliato, confondendo Lino, con uno di loro, ma nemico. Ed e’ per questo errore che, Rosanna ha dovuto vedere il suo caro, crivellato dai proiettili della camorra. I cittadini, quelli onesti, sono scesi in strada, indignati, stanchi, dell’ennesimo e gratuito crimine verso un’estraneo al malaffare camorristico.
In tanti, accompagnati dal Coordinamento Campano dei Familiari delle Vittime Innocenti di criminalità, in un silenzio assordante, sono scesi in Piazza Marianella. Tanti altri, giunti da altri quartieri e città vicine, tutti per Pasquale. E poi e’ arrivata Rosanna. Non ha pianto in pubblico, non ha insultato le istituzioni, ne speso parole di perdono.
Con gli occhi, pieni di lacrime e di dolore, ha salutato tutti, ed è solo, grazie al grande amore per il suo Lino, che con voce ferma e coraggiosa ha detto: «Non bisogna avere paura dei camorristi. Sono loro che devono avere paura di noi. Noi dobbiamo continuare a uscire per la strada a testa alta. Sono loro che si devono nascondere. Noi siamo di più».
Ed è vero, noi siamo di più, e la camorra non vale niente.