Morte Maradona, l’autopsia: il cuore pesava il doppio del normale

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“Aveva un grande cuore”. Chi ha frequentato e vissuto Diego Armando Maradona non smette di ripeterlo, sottolineando la generosita’ dell’uomo e non solo l’enorme classe del piu’ grande del mondo. Adesso, pero’, del cuore del Pibe de Oro se ne parla per la sua morte. Secondo “La Nacion” pesava piu’ di 500 grammi, il doppio del normale ed e’ uno dei dati che emerge dall’autopsia effettuata sul corpo dell’ex capitano del Napoli dopo la sua morte. “Per cause naturali” hanno accertato e assicurato medici ed esperti, ma in realta’ sul decesso del “Diez” dello scorso 25 novembre, non si e’ mai smesso di indagare. Secondo le conclusioni dei medici legali Maradona e’ morto per un “edema polmonare acuto dovuto a insufficienza cardiaca cronica” e a una “cardiomiopatia dilatativa”. Secondo La Nacion nelle prossime ore il sangue, le urine e i tamponi prelevati durante l’autopsia saranno oggetto di analisi di diversi laboratori e poi analizzati da esperti che daranno i rispettivi pareri ai medici forensi coinvolti nelle indagini. La maggior parte delle perizie verra’ eseguita presso la sede della Soprintendenza della Polizia Scientifica di Buenos Aires, alla presenza dei pm Laura Capra e Cosme Iribarren.

E mentre l’ex compagna di Diego, Verónica Ojeda, lamenta il fatto che con l’assistenza di un centro medico Maradona non sarebbe morto, sottolineando anche le condizioni non adeguate dell’appartamento dove ha vissuto le ultime ore (secondo il legale della donna ci sarebbe stato solo un bagno chimico), vengono fuori altri particolari rilevanti sulle scelte mediche. La Nacion ha pubblicato stralci delle conversazioni di un gruppo whatsapp che tra gli altri comprendeva Dalma e Giannina Maradona e la psichiatra Agustina Cosachov (perquisito oggi lo studio medico personale).

Chat sequestrate dai magistrati per capire fino in fondo in che modo e’ stato assistito Maradona, ma dalle quali emerge la preoccupazioni delle figlie. Viene fuori anche il documento della clinica Clinica Olivos, dove l’ex fuoriclasse argentino era stato operato alla testa, dopo le dimissioni. Ai familiari e piu’ in generale all’entourage di Maradona viene raccomandato di continuare a seguire il paziente “con un trattamento psichiatrico, clinico, riabilitativo e tossicologico secondo la modalita’ del ricovero in un centro di riabilitazione con un’e’quipe psichiatrica di supporto”.

La proposta, pero’, non fu accettata dalla famiglia che ha scelto “l’assistenza medica domiciliare” chiedendo il supporto della clinica per “l’assistenza infermieristica a domicilio con accompagnamento terapeutico”. Il documento e’ firmato dal dottor Luque, Giannina e Jana Maradona.

In tutto questo non va dimenticata la questione eredita’ che coinvolge tante persone e che ha in ballo somme rilevanti. La parte piu’ bella della vicenda Maradona, al di la’ dell’amore dei tifosi, e’ il ricordo di ex compagni e avversari. “L’ho visto 5-6 anni fa, ma sei mesi fa ci eravamo sentiti. Nelle ultime settimane ho sentito Claudia (l’ex moglie), parlavamo dell’intervento. Eravamo preoccupati di come stava perche’ vedevamo che non era piu’ il ragazzo che piaceva a noi. Maradona e’ sempre stato allegro e sincero”, ricorda Antonio careca, ex compagno al Napoli. “Pele’ forse e’ stato piu’ completo ma Maradona incantava tutti solo con il sinistro. Era uno spettacolo, per me e’ stato il numero uno”. E poi c’e’ Steve Hodge, ex centrocampista dell’Inghilterra nel 1986 punita dalla Mano de Dios e dal gol del secolo. Si consolo’ portando a casa la maglia del Diez. “Ho sentito dire che la vendo per 1-2 milioni, ma e’ falso, me la chiedono in tanti, ma non e’ in vendita, ha un valore enorme per me”.