Lino Guanciale: “Il mio Ricciardi tra mistero e crime”

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Il commissario Ricciardi

Una potente contaminazione di generi – poliziesco, mystery e melò – per un racconto coinvolgente che, sullo sfondo di una Napoli negli anni ’30 durante il fascismo, indaga sul senso ultimo della vita e del dolore. Lino Guanciale, 41 anni, uno degli attori più richiesti e amati dal pubblico di cinema e tv, torna su Rai1 il 25 gennaio e presta volto voce e movenze al Commissario Ricciardi, la serie (produzione Clemart-RaiFiction) dai romanzi di Maurizio de Giovanni (editi da Einaudi), con la regia di Alessandro D’Alatri (I Bastardi di Pizzofalcone).

“Ricciardi ha un dono ereditato dalla madre che nessuno conosce, di raccogliere gli ultimi pensieri delle vittime di una morte violenta – afferma Guanciale -. Peculiarità che se da un lato è utile nelle indagini, può portare giustizia, dall’altro lo tormenta come uomo, trova requie solo quando riesce a risolvere un caso. Il suo sguardo sul mondo è la chiave di tutto”. “Un personaggio che ritengo un autentico privilegio aver potuto interpretare – fa notare l’attore di origini abruzzesi -. A causa del suo fardello Ricciardi, si isola ma è una scelta, una difesa anche per le persone cui vuole bene. E’ un uomo empatico, con un grande senso del dovere, proteso verso gli altri e dotato di una sensibilità fuori dal comune. Ha un vissuto interiore pieno di emozioni e i suoi occhi, sono velati di malinconia, teme di far ricadere sulle persone che ama di più il peso del suo fardello, quello che De Giovanni chiama il Fatto, e che si porta dietro fin da bambino, che gli fa dividere la città tra mondo dei vivi e dei morti”.

Napoli fa da sfondo alle storie e all’animo di Ricciardi, non cerca l’amore, ma ne incontra due, diversissime: la maestra Enrica (Maria Vera Ratti) e Livia (Serena Iansiti), mentre la tata Rosa (Nunzia Schiano) gli consiglia di sposarsi per non pagare la tassa sul celibato. “Non sono d’accordo nella divisione tra ragione e sentimento, quella con Enrica sfocerà in autentica passione ma questo lo spaventa, non è abbonato, vuole preservarla”. Si fida solo del brigadiere Maione (Antonio Milo), che ha come confidente Bambinella (Adriano Falivene), e del medico legale Modo (Enrico Ianniello), antifascista che rischia la vita. Nel cast Peppe Servillo, Fabrizia Sacchi, Mario Pirrello e Marco Palvetti.