Le ultime notizie emerse dal monitoraggio settimanale della cabina di regia Iss-ministero della Salute
Mentre l’indice Rt continua a scendere, 3 Regioni restano ancora rosse – Val d’Aosta, Puglia e Sardegna – e la Campania diventa arancione. E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale della cabina di regia Iss-ministero della Salute. Questa settimana l’Rt si attesta allo 0,85, contro lo 0,92 di quella precedente.
Tutte le altre Regioni restano arancioni anche se 13 di queste sarebbero già da giallo (fascia però temporaneamente cancellata). Puglia e Val d’Aosta rimangono in rosso per l’alta incidenza, superiore alla soglia dei 250 casi settimanali su centomila abitanti, mentre la Sardegna deve aspettare almeno un’altra settimana con un Rt sotto quota 1,25. Obiettivo già raggiunto dalla Campania, che aspira alla zona arancione, con Rt e incidenza tornati (non di molto) sotto soglia.
Valori da potenziale zona gialla, invece, per Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Umbria e Veneto, che dovranno comunque aspettare le decisioni governative delle prossime settimane su un eventuale ripristino della fascia di rischio più basso.
Diminuzione del livello generale del rischio
Secondo il report, nell’ultima settimana si osserva un’ulteriore diminuzione del livello generale del rischio, con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto, 16 con una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso.
Cinque Regioni (vs otto la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di 1. Tra queste, una Regione (Sardegna) ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Due Regioni (Sicilia e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
Nell’ultima settimana di monitoraggio “si osserva una forte diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (32.921 vs 46.302 la settimana precedente)“. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (37,0% vs 34,9% la scorsa settimana). E’, invece, in lieve diminuzione il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,1% vs 39,6%). Infine, il 24,9% è stato diagnosticato attraverso attivita’ di screening.
Rimane alto il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (14 Regioni contro le 15 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (39%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.743 (06/04/2021) a 3.526 (13/04/2021).
Tasso di occupazione nelle aree mediche
Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche sopra la soglia critica (41%) ma in diminuzione. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 29.337 (06/04/2021) a 26.952 (13/04/2021).
In lieve calo, invece, l’incidenza in Italia, scesa da 185 a 182 casi settimanali per centomila abitanti. “L’incidenza è in lieve calo – si legge nel report – ma resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti“.
“Il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri – si legge ancora nel testo – l’incidenza ancora troppo elevata e l’ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiedono l’applicazione di ogni misura utile al contenimento del contagio“.
E quindi, l’avvertimento: “E’ fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi“.