Napoli, de Magistris: “Fico e Manfredi vogliono il tappeto rosso, se potessi mi ricandiderei”

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De Magistris: non ho rancore per chi si offre per tre soldi

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris sulla scelta del candidato del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative.

Per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, Gaetano Manfredi così come Roberto Fico vogliono garanzie molto grandi, soprattutto vogliono che gli si tolga tutto il debito storico, cosa che con noi ad amministrare non è avvenuta. Vogliono governare con il tappeto rosso e l’orchestra che suona”. Il primo cittadino, intervenuto alla trasmissione ‘Barba&Capelli’, è convinto che “Manfredi non abbia gradito la bollinatura da parte di De Luca, che sta lanciando un’opa su Napoli, cosa che mi preoccupa molto perché conoscendo il suo modo di fare politica non è una bella notizia per la città”.

De Magistris: "Se potessi farlo, mi ricandiderei"

“Sento che a queste persone autorevoli, che hanno un sostegno politico, partitico, istituzionale, mediatico enorme, tremano le gambe a pensare di fare il sindaco di Napoli. – continua l’ex magistrato – Ma lo sapete che significa fare il sindaco di Napoli? Non hai cinque autisti, dieci commessi, 27 maggiordomi e 20mila euro al mese, ma hai solo Salvatore con la macchinetta napoletana che ti porta una tazza di caffè mentre sotto hai i fischi, i fischietti e le trombette di chi protesta perché la città è in sofferenza. Cosa pensano, invece? Ci vuole un gesto estremo di amore e coraggio. Se loro non ce l’hanno ci sono tanti altri candidati che possono partire anche dal basso con più umiltà”.

“Se potessi ricandidarmi a sindaco di Napoli? Come fai a dire di no? Napoli rimane nel cuore, diventare sindaco di questa città è stata l’emozione più grande”. Così de Magistris, che ha proseguito. “Ho avuto l’onore, e anche la difficoltà estrema, di governare la città più bella del mondo che è Napoli, come fai a dire di no? Ma per candidarti la devi amare profondamente e amarla soprattutto quando le cose vanno non bene. Ora ho davanti un’avventura straordinariamente affascinante – ha ricordato il primo cittadino – che è diventare presidente della Regione (la Calabria, ndr) del luogo più periferico d’Europa. E’ una grande sfida e sono onoratissimo di farlo”.