Covid, le regole per gli italiani che vogliono viaggiare all’estero

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Test Covid con esito negativo e certificato di vaccinazione. Tutte le regole per gli italiani che vogliono viaggiare all’estero entro il prossimo 30 luglio

Consultare la ‘scheda’ per il singolo Paese verso cui si desidera viaggiare e prendere contatto anche con l’ambasciata o il consolato del Paese di interesse in Italia. È questa la prima raccomandazione del ministero degli Esteri, evidenziata in tutte le sezioni rilevanti del proprio sito e del portale ViaggiareSicuri, per tutti gli italiani che hanno in programma di viaggiare all’estero entro il prossimo 30 luglio, ovvero fino a quando sarà in vigore “la disciplina generale per gli spostamenti da/per l’estero contenuta nel Dpcm 2 marzo 2021 e nell’Ordinanza 14 maggio 2021 del Ministro della Salute”.

La Farnesina ricorda inoltre che “il Dpcm continua a basarsi su cinque elenchi di Paesi per i quali sono previste differenti misure”. Rimanda quindi ad un questionario attraverso il quale fornisce all’utente, tramite una serie di domande, tutte le informazioni necessarie e l’iter da seguire per effettuare lo spostamento, ove consentito. Di seguito, le disposizioni vigenti in Italia e le misure previste per l’accesso ad alcune delle più importanti mete turistiche, europee e non. (Covid Campania – De Magistris: “Coprifuoco? Qui si cena alle 23, non ha senso”)

Tra i Paesi verso cui sono consentiti gli spostamenti senza necessità di motivazione:

Austria. A seguito dell’ingresso è necessario sottoporsi ad auto-isolamento fiduciario di dieci giorni. E’ obbligatorio anche esibire un test Covid con esito negativo al momento dell’ingresso in Austria (o comunque non oltre le 24 ore successive all’ingresso). Se già in possesso di test al momento dell’ingresso, esso deve essere stato effettuato non prima delle 72 ore se si tratta di un test molecolare, non prima delle 48 ore se si tratta di un test antigenico. Prima dell’ingresso nel Paese, è necessario effettuare anche una registrazione on-line, attraverso la quale vengono comunicati i propri dati personali e le informazioni sul viaggio e sulla quarantena.

Francia. Obbligo di esibizione di un test molecolare di tipo Pcr real-time (PCR-RT) da effettuare nelle 72 ore precedenti la partenza. Il test antigenico non è accettato, né è accettato test PCR differente da PCR-RT. L’obbligo riguarda i viaggiatori, maggiori di 11 anni. Tutti coloro che entrano in Francia con qualsiasi mezzo devono compilare un’autocertificazione.

Germania. Chiunque entri in Germania in aereo, indipendentemente dal Paese di provenienza, deve disporre, prima dell’imbarco, di una documentazione che dimostri di essere vaccinato, guarito o di esser risultato negativo ad un tampone. Tale obbligo non vale per i bambini sotto i 6 anni. Per la normativa tedesca, si considerano “vaccinate” le persone che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni (se hanno già contratto il Covid, basta la prima dose) e “guarite” quelle risultate positive ad un tampone non meno di 28 giorni e non più di 6 mesi prima. Per le persone non vaccinate e non guarite, il tampone può essere antigenico (rapido) o molecolare e deve essere effettuato nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Germania (nel caso dell’antigenico; nelle 72 ore precedenti, nel caso del molecolare PCR). La documentazione sulla vaccinazione, la guarigione o l’esito del tampone può essere scritta in italiano (oltre che in tedesco, inglese, francese e spagnolo).

Grecia. Rimosso l’obbligo di isolamento fiduciario di sette giorni, precedentemente in vigore, per i passeggeri che risiedono nei Paesi Ue, purché, al momento dell’ingresso, siano in possesso di un test molecolare negativo (in inglese), effettuato nelle 72 ore precedenti all’arrivo, o – in alternativa – di un certificato di vaccinazione (purché siano decorsi almeno 14 giorni dal completamento della vaccinazione). Per gli altri passeggeri continua a essere previsto, fino a data da destinarsi, l’obbligo di rispettare un periodo di auto-isolamento fiduciario di sette giorni (o, in caso di permanenza per periodi inferiori, per tutto il periodo di permanenza).

Rimane invece in vigore per tutti i passeggeri in arrivo la possibilità di essere sottoposti, a campione, a un test rapido effettuato all’arrivo in Grecia. Il test a campione, qualora si venga selezionati, è obbligatorio. In caso di positività al test rapido è previsto un periodo di isolamento obbligatorio di 14 giorni per i viaggiatori risultati positivi e per i loro contatti prossimi in appositi “hotel quarantena” (le spese di alloggio sono coperte dallo Stato greco), dove verranno effettuati nuovi test per verificare la diagnosi iniziale. Per poter accedere nel Paese rimane inoltre condizione indispensabile, indipendentemente dalla nazionalità e dal metodo di ingresso nel paese, la compilazione – al più tardi il giorno prima dell’arrivo in Grecia – di un modulo online, il Passenger Locator Form (PLF), con il quale i viaggiatori devono fornire informazioni sul luogo di provenienza, sulla durata dei soggiorni precedenti in altri paesi e sull’indirizzo del proprio soggiorno in Grecia.

Spagna. È consentito l’ingresso da tutti i Paesi europei ed appartenenti allo spazio Schengen, senza obbligo di quarantena. Vige l’obbligo di presentare un test molecolare PCR negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso – per via aerea o marittima – nel Paese. Per l’Italia, l’obbligo riguarda i passeggeri provenienti da qualunque Regione. Non sono ammessi i test rapidi, nemmeno per le Canarie.

-Portogallo. I viaggiatori sono tenuti a presentare un test molecolare con risultato negativo realizzato entro le 72 ore precedenti al viaggio. Esentati i bambini al di sotto dei 24 mesi.

Regno Unito. Ai viaggiatori in ingresso nel Regno Unito vengono richiesti i quattro seguenti adempimenti: 1) presentare il risultato negativo di un test Covid-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza e che soddisfi i parametri indicati dal Governo britannico. L’obbligo di mostrare un test con risultato negativo si applica agli arrivi da tutto il mondo e include anche i viaggiatori in transito e quanti si rechino dal Regno Unito all’estero per viaggi di durata inferiore a 3 giorni; 2) compilare un formulario online (“travel locator form”) nei due giorni precedenti la partenza; 3) osservare un isolamento cautelare di 10 giorni; 4) effettuare due test Covid-19 in occasione del secondo e dell’ottavo giorno di auto-isolamento nel Paese.

Stati Uniti. Tuttora sospesa la possibilità di ingresso negli Usa per i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’Area Schengen (inclusa l’Italia), in Regno Unito, in Irlanda, in Brasile, in Sud Africa Cina o Iran.

-Marocco. Lo stato di emergenza sanitaria prevede la chiusura dei confini; la sospensione, fino a nuovo ordine, di tutti i collegamenti marittimi da/per il Regno e della quasi totalità dei collegamenti aerei passeggeri, tra cui quelli con l’Italia. In particolare, le connessioni aeree dirette da/per l’Italia sono state sospese al momento fino al 10 giugno.

Australia. Fino al 17 giugno 2021, chiusi i confini internazionali sia in ingresso che in uscita, non solo per i viaggiatori e gli stranieri residenti permanenti ma anche per i cittadini australiani. Vige l’obbligo rigorosissimo di quarantena di 14 giorni in strutture designate dalle Autorità locali (in genere hotel) per il limitato numero di persone a cui viene concessa l’esenzione, autorizzate caso per caso.

Giappone. Le persone provenienti dall’Italia dovranno essere posti in isolamento per i primi tre giorni dal loro arrivo in una struttura indicata dalle autorità di quarantena giapponesi. Le regole prevedono che si resti confinati in una stanza di hotel di dimensioni ridotte, con i pasti forniti dalle autorità di quarantena, senza alcun contatto diretto con l’esterno. Al terzo giorno verrà condotto un ulteriore test, a cura delle Autorità giapponesi, e in caso di risultato negativo le persone potranno raggiungere, senza utilizzo di mezzi pubblici, il luogo da loro prescelto per terminare il periodo di auto-isolamento fiduciario di 14 giorni. Quanti risulteranno positivi dovranno osservare i protocolli sanitari che verranno indicati dalle competenti Autorità giapponesi.

-Croazia. Ingresso consentito solo presentando il risultato negativo del tampone o il certificato vaccinale che attesi la somministrazione della seconda dose almeno 14 giorni prima. In alternativa ci si può sottoporre al tampone direttamente nel Paese rispettando poi l’autoisolamento in attesa del risultato. Nel caso non si potesse fare il tampone bisognerà rispettare una quarantena di 10 giorni.

-Repubblica Domenicana. Per accelerare le procedure di ingresso si consiglia, 72 ore prima del viaggio, di compilare un modulo da mostrare poi alle autorità di dogana in arrivo. In seguito al peggioramento della situazione sanitaria, infine, il Paese ha esteso il coprifuoco fino al 30 maggio.