“Fortuna”, respinta la richiesta di stop per il film ispirato agli abusi di Caivano

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Fortuna, respinta la richiesta di stop per il film

Oltre ad aver rigettato la richiesta di urgenza di sequestro del film “Fortuna”, il tribunale di Napoli ha condannato il padre della piccola a pagare le spese legali per circa 20mila euro.

Il tribunale di Napoli ha rigettato la richiesta di ritirare ‘Fortuna’ dalle sale cinematografiche: l’opera prima di Nicolangelo Gelormini – con Valeria Golino, Pina Turco e Cristina Magnotti – ispirato alla vicenda di Fortuna Loffredo.

Nel 2014 il rione di Parco Verde di Caivano è sprofondato nel dramma della bambina di sei anni scaraventata dall’ottavo piano del palazzo in cui abitava da Raimondo Caputo (condannato all’ergastolo), dopo essersi ribellata ai suoi ennesimi abusi sessuali. Insieme a Caputo, condannata la sua ex convivente Marianna Fabozzi, che deve scontare quattordici anni per non aver impedito all’uomo di abusare anche delle sue figlie.

Oltre ad aver rigettato la richiesta di urgenza di sequestro, il tribunale di Napoli ha condannato gli istanti a pagare le spese legali riconoscendo il valore artistico del film, circa 20mila euro.

“La pellicola tratta un tema particolarmente delicato, quello della violenza sui minori, e lo fa evitando qualsiasi scena che possa ricordare la realtà cruenta dei fatti di cronaca, puntando invece alla sensibilità dello spettatore piuttosto che alla curiosità morbosa o al voyerismo e alla gogna mediatica”, ha dichiarato il produttore Davide Azzolini per Dazzle Communication in una nota.

“Rispettiamo profondamente il dolore dei genitori di Fortuna Loffredo e non possiamo nemmeno immaginare quanto hanno vissuto e sono costretti a vivere ogni giorno. E’ questo – ha proseguito – il motivo per cui il nostro film (con il patrocinio ufficiale di Save the Children, ndr) ha sempre avuto come stella polare il rispetto assoluto della memoria di una bimba al cui martirio ci si può accostare solo con attenzione, rispetto e delicatezza”.