Gli Avvocati ritornano a far sentire la propria voce: no all’obbligatorietà della mediazione

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Dopo la Manifestazione di Roma gli Avvocati ritornano a far sentire la propria voce: no all’obbligatorietà della mediazione finalizzata alla conciliazione.

Vedi le immagini e le interviste della Manifestazione di Roma

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, con il suo Presidente Avv. Francesco Caia e tutti i consiglieri, dopo aver appreso in data odierna (16 novembre) che è in discussione presso la X Commissione del Senato (Industria e Commercio) un inaccettabile emendamento che prevede la reintroduzione dell’obbligatorietà della mediazione.  ha trasmesso un messaggio a tutti i Senatori della Repubblica al fine di sollecitare il rispetto della Costituzione, della sentenza della Corte Costituzionale e delle regole democratiche onde impedirne l’approvazione.

Questo il testo della lettera:

Al Presidente del Senato

Al Presidente della X Commissione del Senato

A tutti i Senatori

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, ha appreso che è stato presentato ed ammesso presso la 10^ Commissione Industria e Commercio del Senato un emendamento al Decreto Sviluppo Bis che prevede la reintroduzione della obbligatorietà della mediazione finalizzata alla conciliazione e che tale emendamento, in tale sede, sarà messo in votazione il prossimo martedì 20 novembre.

RILEVA che l’eventuale approvazione dell’emendamento andrebbe in dispregio della pronunzia della Corte Costituzionale resa il 23 ottobre 2012 ed in palese violazione del principio di legalità, dell’inderogabile rispetto istituzionale nei confronti delle sentenze emesse dalla Consulta, quale Giudice delle Leggi, e del diritto insopprimibile del cittadino di accedere alla giurisdizione, senza “ostacoli” di sorta.

Ciò premesso STIGMATIZZA la proposizione di tale emendamento ed INVITA il Presidente del Senato, il Presidente della X Commissione e tutti i Senatori al rigoroso rispetto della Costituzione e delle decisioni rese dalla Consulta ed all’inderogabile confronto democratico sia nelle Aule Parlamentari che con i Cittadini e l’Avvocatura.