Tre persone ritenute vicine al clan Longobardi-Beneduce, egemone a Pozzuoli e nell’area flegrea, sono accusate di estorsione ai danni di un cantiere nautico.
A Pozzuoli e Giugliano in Campania i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare per estorsione aggravata dal metodo mafioso, emessa dal Tribunale di Napoli, nei confronti di tre giovani di Pozzuoli, tutti vicini ad ambienti legati al clan “Longobardi-Beneduce” egemone in area flegrea.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea a seguito di una segnalazione ricevuta dai carabinieri nel corso di un controllo per la repressione di reati ambientali presso un cantiere nautico di Licola di Pozzuoli.
Dalle successive indagini, e’ emerso come il titolare del cantiere, nel dicembre 2020, a ridosso delle festivita’ natalizie, avesse ricevuto una richiesta estorsiva di 2.000 euro da destinare alle famiglie dei detenuti, a fronte della quale, a seguito di pressioni e intimidazioni ricevute, aveva versato una prima rata da mille euro per ottenere in cambio la ‘protezione’ del sodalizio criminale.
Le richieste, rivolte direttamente alla vittima, erano state effettuate dagli indagati recandosi presso il rimessaggio o, talvolta, dando appuntamenti presso altri punti di Licola, come per rimarcare l’area di influenza del gruppo. Arrestati e condotti in carcere un 39enne e un 35enne, mentre a un 22enne e’ stata notificata la misura del divieto di dimora nella Regione Campania. (Faida tra clan a Pianura, trovate armi e droga).