Green pass Italia, obbligo vaccinale e terza dose: cosa cambierà

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L’annuncio del premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Cdm in merito a Green pass, terza dose e obbligo vaccinale

Green pass Italia esteso, obbligo vaccinale e terza dose per uscire dall’emergenza covid. E’ questo, mentre la scuola si prepara a ripartire in presenza, l’orientamento del governo così come annunciato dal premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Cdm.

Si va verso l’obbligo vaccinale e verso la terza dose di vaccino? “Sì a entrambe le domande“, ha risposto il premier annunciando anche che il Green pass verrà esteso. “Il ministro Speranza ed io ne stiamo parlando da un po’ di tempo. L’orientamento è ‘sì’, verrà esteso. Per decidere esattamente quali sono i passi da compiere e i settori che dovranno averlo prima, faremo una cabina di regia come chiesto dal senatore Salvini. La direzione è quella”.

E dopo aver espresso “solidarietà a chi è oggetto di odio da parte dei no vax. E’ una violenza odiosa e vigliacca nei confronti di persone in prima linea contro la pandemia e nei confronti di chi fa informazione“, ha ribadito “l’invito a vaccinarsi” che “è un atto verso se stessi, è un atto di solidarietà e di protezione verso gli altri. Ho usato frasi più incisive in passato, ribadisco la necessità di farlo”.

L’obbligo vaccinale” contro Covid-19 “nel nostro Paese è già disposto da una norma primaria per quanto riguarda il personale sanitario, quindi in realtà è già applicato ad un pezzo della nostra società. E’ una possibilità che resta potenzialmente a disposizione delle istituzioni, del Governo, del Parlamento“, ha detto dal canto suo il ministro della Salute Roberto Speranza.

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Sull’obbligo vaccinale gli esperti sono però divisi. Se Matteo Bassetti come anche Fabrizio Pregliasco e Massimo Galli si dicono d’accordo con il premier, esprime dei dubbi Andrea Crisanti.

Sono d’accordo con la scelta del premier Draghi e del Governo di partire con la terza dose di vaccini” anti-Covid “e sull’obbligo vaccinale” come prospettiva possibile. “Quest’ultima è una scelta forte, ma dimostra che Draghi è la persona giusta, al posto giusto e nel momento giusto. Soprattutto, ha fatto capire a chi ancora non l’ha capito che si esce dalla pandemia con i vaccini. E’ un grande premier, sono con lui in questa battaglia“, ha detto all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova.

La situazione epidemiologica e le caratteristiche del vaccino anti-Covid ci portano a dover immaginare una terza dose e la possibilità dell’obbligo“, quindi l’indicazione del presidente del Consiglio Mario Draghi, “ci sta, ne sono contento e condivido“, afferma all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano.

In particolare “l’obbligo – ha aggiunto Pregliasco – è necessario perché è una convenienza, un’opportunità, vista l’efficacia dimostrata e la quota bassa di eventi avversi che i vaccini stanno dimostrando. E’ un’utilità per il Servizio sanitario nazionale, per la riduzione dell’impatto sugli ospedali, per la possibilità di trattare le altre patologie che non sono andate in vacanza e, oltre tutto, per far riprendere l’economia“.

E’ una logica conclusione relativamente ad una serie di considerazioni che si possono fare oggi: l’epidemia sta continuando; la campagna vaccinale negli ultimi giorni ha subito un forte rallentamento, e anche l’Oms ci ha richiamato come Ue. Quindi il Governo, giustamente, è arrivato alla conclusione che per dare impulso alle vaccinazioni si deve ricorrere all’obbligo“, commenta Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma: “C’è la necessità di avviare rapidamente la terza dose – osserva – Anche questa è una soluzione valida, anche in relazione ai dati che emergono dai Paesi che sono già partiti”.

Se Draghi avrà la possibilità e la capacità di imporre l’obbligo vaccinale contro il Covid salirà ulteriormente nella mia stima. Non ci si diverte ad imporre l’obbligo, ma di fronte ad una situazione che ci vede costantemente impegnati nella lotta al virus diventa un elemento difficilmente eludibile“. Così all’Adnkronos Salute Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’università Statale e primario al Sacco di Milano.

A esprimere qualche dubbio è Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova. L’annuncio del premier Mario Draghi, che l’Italia potrebbe andare verso l’obbligo vaccinale contro Covid-19, “mi lascia molte riserve. Da Israele arrivano dei dati che indicano come l’efficacia dei vaccini si riduca al 70%. Al momento sono preoccupato per questo“.

Questo annuncio è politico – rimarca il virologo – I vaccini funzionano e hanno un rapporto costo-benefici indiscutibile, ma non vorrei che con i dati che arrivano da Israele questa scelta dell’obbligo si riveli un boomerang per i no vax che potranno dire che i vaccini non funzionano e quindi rifiutare l’obbligo“.