Salta Atalanta-Roma per l’esame da avvocato: è caso Stendardo!

Salta Atalanta-Roma per l'esame di avvocato, è caso Stendardo

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Era il 16 maggio 1998 quando Guglielmo Stendardo, a 17 anni e 11 giorni, esordiva in Serie A con la maglia del Napoli, città in cui è nato è cresciuto, come d’altronde il fratello minore Mariano ( 9 presenze in azzurro tra il 2001 e 2003).

Quel Napoli-Bari fu l’unica partita giocata da Guglielmo in azzurro, poi è cominciato un tour per l’Italia che l’ha portato in altre nove squadre, di cui l’ultima l’Atalanta, in cui tuttora gioca.

Guglielmo  fa parte di quel 3,4 % di calciatori laureati in serie  A. Deciso ad arrivare in alto e a conseguire la carriera da avvocato una volta finita quella da calciatore, ha infatti conseguito nel novembre 2008 la triennale e nell’ottobre 2010 la specialistica, entrambe in giurisprudenza con voto finale 108/110 portando come tesi “La responsabilità dello sportivo e il doping”

Da lì ha poi iniziato il praticantato presso uno studio legale, nonostante l’impegno degli allenamenti, delle partite e delle trasferte, giungendo così alla tappa finale: l’esame di stato per l’esercizio dell’avvocatura.

Sessione orale a Salerno: 11-12-13 dicembre 2012  rispettivamente per discutere di diritto civile, penale e amministrativo.

Fin qui tutto liscio, ma l’ 11 dicembre 2012 era anche la data fissata per l’ottavo di finale di coppa Italia tra Atalanta e  Roma, Stendardo ha dunque “disertato” la convocazione di Colantuono per la gara poi persa 3-0 dai suoi compagni.

A fare notizia è l’indignazione del mister, che non ha accettato la cosa.

Se ne assumerà la responsabilità  Non si possono creare precedenti: è vero che questo esame non c’è ogni giorno, ma ogni anno sì. Spero voglia continuare a giocare a calcio fino a quando vorrà, non ha l’impellenza di svolgere la professione di avvocato.

Intanto Stendardo non si lascia distrarre dal suo importante appuntamento, anche se per lui è in arrivo una multa e, per “punizione” anche la non- convocazione per la gara contro la capolista Juventus.

Ci si lamenta spesso di calciatori ignoranti, ma ecco un caso di chi, per la “colpa” di voler conseguire risultati importanti nella propria formazione, viene penalizzato …

Augurissimi dott. Stendardo!