L’Isola che non c’è
In tilt i collegamenti con le isole minori siciliane, a Linosa e Lampedusa i viveri cominciano a scarseggiare, carburante esaurito.
Un tavolo tecnico sull’ordine pubblico a Lampedusa e Linosa, per un esame del rischio di proteste che potrebbero sfociare in disordini sociali, è stato convocato dal prefetto di Agrigento, Ferrandino, che ha anche disposto alcuni lavori urgenti al centro di accoglienza degli immigrati. Le condizioni di sovraffollamento della struttura sono uno dei temi della protesta degli isolani, che lamentano anche la mancata proroga della moratoria fiscale e, a Linosa, l’assenza di un distributore di carburante.
Sulle isole di Linosa e Lampedusa sono ormai trenta anni che il carburante è razionato, l’unico distributore presente è fuori servizio, la circolazione è ormai paralizzata. E così nel silenzio e indifferenza generale dell’informazione pubblica italiana trecento cittadini di Linosa, la piccola isola siciliana a metà strada tra Lampedusa e Porto Empedocle, hanno deciso di occupare il municipio e portare avanti la loro protesta con lo sciopero della fame.
La scorsa estate sull’isola è stato finalmente costruito un distributore pronto all’uso e mai funzionate per la mancata concessione della licenza fiscale che consentirebbe alla ditta incaricata uno sgravio sulle accise.
«Saremmo pure favorevoli alla licenza “commerciale” che a noi costerebbe di più – racconta Susanna Errera, delegato sindaco di Linosa – siamo disperati. Fino a quest’estate i nostri concittadini andavano una volta al mese, con costi proibitivi, a Lampedusa con la nave e riempivano i serbatoi delle loro automobili, ma adesso non possiamo più sopportare questi costi».
Altri racconti raccolti fra i cittadini di Linosa parlano di imbarcazioni che riuscivano a trasportare del carburante da Lampedusa che veniva poi conservato dagli abitanti in “depositi casalinghi”, ma oggi questa pratica troppo pericolosa, è stata abbandonata e ai linosani non resta che scioperare.
Anche il sindaco delle Pelagie Giusi Nicolini e sul “piede di guerra” e sembra determinata a ripristinare la normalità sulle due isole, ha fatto sapere tramite una nota stampa di aver chiesto alla Regione Sicilia di diffidare la Nautilus, ditta incaricata della costruzione e gestione del distributore di benzina a Linosa, che già dall’11 luglio scorso ha le autorizzazioni necessarie ad avviare l’erogazione del carburante. Ma il problema resta il mancato rilascio in via preventiva della licenza fiscale, che permetterebbe alla ditta di non versare le accise sui carburanti.
“Ho chiesto alla Regione di obbligare la società ad aprire il distributore, senza scuse e senza ulteriori ritardi. Altrimenti che si dia mandato pieno all’Amministrazione comunale. Sono due anni che a Linosa i cittadini attendono l’attivazione della stazione di servizio, oggi la Nautilus ha due possibilità: aprire subito o farsi da parte”, ha dichiarato il primo cittadino, che continua: “È una pretesa ingiustificata, devono rispettare la legge e attivare il servizio. Oppure lasciare immediatamente il posto a un’altra ditta. Parliamo di un impianto che ha ricevuto agevolazioni da parte di questa amministrazione, proprio perché ritenuto di importanza pubblica. Questo atteggiamento è insopportabile e oltraggioso in una realtà già complicata come quella delle isole minori. Sono convinta che ci siano i presupposti, di fatto e di diritto, perché il Comune si sostituisca al privato”
FAS