I 28 voti della maggioranza in Consiglio comunale diventano 30 perché si aggiungono le pronunce a favore della consigliera Alessandra Clemente e di Claudio Cecere.
A quattro giorni dal primo Consiglio comunale di Napoli dell’era Manfredi, l’assise partenopea torna a riunirsi e approva il bilancio consolidato per l’anno 2020. I 28 voti della maggioranza diventano 30 perché si aggiungono le pronunce a favore della consigliera Alessandra Clemente, che con l’ex Giunta de Magistris aveva contribuito alla redazione dell’importante documento contabile, e del suo fedelissimo Claudio Cecere. Astenuti Antonio Bassolino e Toti Lange, ha votato contro tutta l’opposizione di centro destra seguendo l’orientamento professato dal leader Catello Maresca. Sono 7 in totale i no mentre 2 (Sannino e Brescia) gli assenti.
“Questo era un atto obbligatorio di cui avevamo bisogno soprattutto per sbloccare la situazione delle assunzioni a tempo indeterminato che erano state in parte già programmate. Un passaggio molto importante per cominciare ad andare avanti con l’amministrazione” afferma soddisfatto il sindaco Gaetano Manfredi. “L’atto è stato redatto dalla giunta precedente, noi ne abbiamo rilevato la congruità formale, i revisori hanno confermato che si tratta di una scrittura contabile perfetta dal punto di vista tecnico – dice invece l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta -. Per quanto riguarda i contenuti poi analizzeremo successivamente tutto alla luce anche delle nostre nuove emergenze che sono quelle relative al bisogno di risanare il Comune” spiega Baretta che in tarda mattinata con la sua relazione aveva presentato la delicata situazione delle casse di Palazzo San Giacomo: il debito si aggira intorno ai 5 miliardi mentre sono 250 i milioni di deficit annuale.
“Avete letto la relazione, i numeri sono chiarissimi – commenta ancora il sindaco Manfredi -. Abbiamo un debito quantificato in 5 miliardi e abbiamo uno sbilancio di spesa corrente molto importante. E’ chiaro che senza un intervento straordinario è molto difficile rimettere in piedi il bilancio. Poi c’è una parte che dobbiamo fare noi, sulla gestione del patrimonio, ma è un lavoro che richiederà del tempo” prosegue Manfredi prima di tornare a invocare i fondi del Patto per Napoli.
“La città ha bisogno di una mano altrimenti noi non siamo in grado di amministrare e di dare delle risposte” sostiene il sindaco che però non perde il suo ottimismo e incassa l’impegno bipartisan dei vari schieramenti: “Sono molto fiducioso che tutti i parlamentari, di qualsiasi parte politica, sosterranno questa misura che è indispensabile. Oggi devo dire c’è stato un dibattito molto positivo, ovviamente nelle posizioni anche diverse. Dobbiamo – conclude Manfredi – dare una svolta far ripartire la città dopo anni molto complicati e per far questo abbiamo bisogno di un’azione complessa integrata che però deve partire da un intervento statale. Non ci sta un’altra soluzione”.