Djokovic la scorsa settimana è arrivato in Australia con un visto giudicato non regolare durante i controlli all’aeroporto di Melbourne
L’Australia annulla il visto di Novak Djokovic, che rischia di essere espulso dal paese. Il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke ha cancellato il visto del 34enne tennista serbo, che a questo punto rischia di dover lasciare il paese a pochi giorni dall’inizio degli Australian Open, in programma da lunedì 17 gennaio a Melbourne.
Il caso torna in tribunale, con una nuova udienza fissata nella serata odierna in Australia. Si torna davanti al giudice Anthony Kelly, lo stesso che la scorsa settimana si era espresso a favore della permanenza del tennista nel paese. I legali di Djokovic ritengono che il fascicolo possa essere esaminato in tempi brevissimi e che si possa arrivare ad una decisione domenica, prima dell’inizio dell’Australian Open. Domani, sabato 15 gennaio, Djokovic potrebbe essere chiamato a rispondere a nuove domande dei funzionari dell’ufficio immigrazione.
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“Ho esercitato il mio potere di annullare il visto che Novak Djokovic aveva ottenuto per motivi di salute ritenendo che non fosse nell’interesse del pubblico“, ha detto intanto Hawke in una nota, aggiungendo che ‘‘il governo Morrison è fermamente impegnato a proteggere i confini dell’Australia, in particolare in relazione alla pandemia di Covid-19”.
Il premier Scott Morrison si è espresso con una nota, evidenziando che la decisione di Hawke è arrivata “dopo attenta valutazione” ed è stata adottata “nel pubblico interesse“.
“La pandemia è stata incredibilmente difficile per ogni australiano, ma siamo rimasti uniti e abbiamo salvato vite. Insieme abbiamo raggiunto uno dei tassi più bassi di mortalità, abbiamo mantenuto un’economia molto solida e siamo arrivati ad altissimi livelli di vaccinazione a livello mondiale“, le parole del primo ministro.
“Gli australiani hanno fatto enormi sacrifici in questa pandemia e si aspettano giustamente che i risultati ottenuti con questi sacrifici vengano progetti. E’ ciò che il ministro sta facendo con la sua azione. Le rigide politiche di tutela dei confini hanno tenuto gli australiani al sicuro prima del covid e anche ora, durante la pandemia“, ha aggiunto.
Djokovic, no vax, la scorsa settimana è arrivato in Australia con un visto giudicato non regolare durante i controlli all’aeroporto di Melbourne. Il tennista ha esibito un’esenzione dal vaccino ottenuta dopo la guarigione dal covid, contratto a dicembre. La documentazione è stata giudicata insufficiente. Il tennista, confinato al Park Hotel di Melbourne, in tribunale ha ottenuto un’ingiunzione dalla corte federale che lo ha autorizzato a rimanere in Australia. La decisione del ministro Hawke, però, rischia di portare all’espulsione dell’atleta.