L’Inter in versione Coppa Italia centra la vittoria e la qualificazione ai quarti di finale contro il Verona di Mandorlini, attualmente terza forza del campionato di Serie B. 2-0 il risultato finale al Meazza.
Stramaccioni vara un undici senza sette-otto titolari. Mandorlini decide di giocarsela fino in fondo presentandosi a Milano col tridente Gomez-Cacia-Grossi.
dopo appena un quarto d’ora l’arbitro Rocchi è costretto a sospendere la gara per il lancio di fumogeni dall’esterno dello stadio, in seguito a scontri tra i tifosi veronesi e la polizia. Fin lì Hellas propositivo con L’Inter che si limita a controllare.
Al 24º sui piedi di Cacia il possibile vantaggio ospite. L’attaccante è bravo a superare Chivu ma il suo tiro va di poco fuori. I nerazzurri rispondono con Cassano al 31º. Il barese sfiora il palo. L’Inter cresce alla distanza e sul finire del primo tempo sfiora ancora il vantaggio. Triangolo tra Alvarez e Palacio con il primo che calcia però troppo debolmente. Tutto facile per il portiere Rafael.
Il buon finale di tempo interista viene legittimato dopo appena cinque minuti nella seconda frazione. Guarin lancia Cassano che solo davanti al portiere insacca in rete. L’Inter non si ferma e mette sotto i gialloblu. Guarin al 9º trova la rete del raddoppio su punizione. La sfera viene però deviata sia da Halfredsson che da Carrozza. Più sfiga di così non credo sia possibile.
Verona in ginocchio, Cassano delizia i tifosi di casa al 22º quando con uno splendido tacco serve Palacio. L’argentino tira ma è bravo Rafael a deviare.
Veneti che però hanno la forza di andare vicini alla rete con Bojinov. Il bulgaro però, da due passi, spara alto. Al 33º, su tiro di Cacia, Castellazzi si fa male ed è costretto ad uscire. Stramaccioni ha però terminato i cambi ed ecco che, dopo alcune consultazioni, in porta viene spedito Palacio. Il portiere per caso si rende protagonista di un buon intervento al 91º su colpo di testa di Carrozza.
Vince dunque l’Inter che aspetterà ora la vincente di Napoli-Bologna. Verona bravo, soprattutto nel primo tempo, ma che alla lunga paga l’evidente disparità di forze con i nerazzurri.
Francesco Monaco