Il tasso di mortalità per Covid standardizzato per età per i non vaccinati è di 103 decessi per 100mila abitanti
La mortalità per Covid fra i non vaccinati è 23 volte più alta rispetto a chi è protetto con la terza dose. E’ il dato contenuto nel rapporto esteso dell’Istituto superiore di sanità. Secondo quanto scrivono gli esperti Iss, il tasso di mortalità per Covid standardizzato per età per i non vaccinati è di 103 decessi per 100mila abitanti ed è 9 volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (12 decessi per 100.000 abitanti) e 23 volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con booster (4 decessi/100.000).
Il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età relativo alla popolazione di 12 anni e più nel periodo 24 dicembre 2021-23 gennaio 2022 per i non vaccinati (399 ricoveri per 100.000 abitanti) risulta circa sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno 120 giorni (72 ricoveri per 100.000) e circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (39 ricoveri per 100.000).
Il tasso di ricoveri in terapia intensiva standardizzato per età – evidenzia ancora l’Iss – per i non vaccinati (40 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti) risulta circa dodici volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e circa venticinque volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (2 ricoveri in terapia intensiva per 100.000).
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L’efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi di infezione è pari al 64% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 52% tra i 91 e 120 giorni, e 42% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale e pari al 66% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. L’efficacia contro la malattia severa è pari a 88% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 90% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 84% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni e pari al 94% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
Sono oltre 2 milioni e mezzo di bimbi e adolescenti contagiati dal Covid-19 in Italia. Dall’inizio dell’epidemia al 9 febbraio sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata 2.528.024 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 13.632 ospedalizzati, 323 ricoverati in terapia intensiva e 44 deceduti. Nella fascia 5-11 anni, in cui la vaccinazione è iniziata il 16 dicembre 2021, al 9 febbraio si registra una copertura con una dose pari a 13,8% e con due dosi pari a 21,5%.
Stabile nelle ultime tre settimane la percentuale dei casi segnalati fra gli studenti, (31% rispetto al 32% rilevato nella settimana precedente. Nell’ultima settimana il 19% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 45% nella fascia d’età 5-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni. Da quattro settimane è “in diminuzione il tasso di incidenza nella fascia 16-19 anni, mentre in tutte le altre fasce di età si registra una diminuzione solo da due settimane. Sebbene il dato delle ultime due settimane non sia ancora consolidato, si registra un andamento in decrescita in tutte le fasce di età 0-19 anni del tasso di ospedalizzazione”, evidenzia l’Iss.
Sono 202.799 i casi di reinfezioni segnalati dal 24 agosto 2021 al 9 febbraio 2022, pari al 2,9% del totale dei contagi notificati. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è pari a 3,2%, stabile rispetto alla settimana precedente. La probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione, ricorda l’Iss.