Fuorigrotta, murale di Dostoevskij sulla facciata dell’Istituto Righi

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Fuorigrotta, murale di Dostoevskij sulla facciata dell'Istituto Righi

Il volto dello scrittore russo, grazie a Jorit, campeggia sulla facciata dell’Istituto Righi, nel quartiere Fuorigrotta, a Napoli.

Una censura, durata sia pure poche ore, ha fatto di Fëdor Dostoevskij in un attimo l’icona social della libertà di espressione. La polemica scatenata dalla cancellazione di un corso si è spenta, ma l’episodio resterà immortalato ora anche in un murale che l’artista Jorit ha deciso di realizzare sulla facciata dell’istituto tecnico Righi nel quartiere Fuorigrotta di Napoli.

Il volto dello scrittore russo autore di capolavori della letteratura mondiale quali ‘I fratelli Karamazov’, ‘L’idiota’, o ‘Delitto e castigo’, solo per citarne alcuni, campaggia su viale Kennedy, accanto a un testo tratto da ‘Uccellacci uccellini’ di Pier Paolo Pasolini.

“La gaffe dell’Università Bicocca di Milano che prima ha sospeso un corso su Dostoevskij e poi ha chiesto di ripristinarlo ma integrandolo con autori ucraini, mi ha colpito molto – dice Jorit all’AGI – da un piccolo, ma grande, istituto superiore di Napoli, voglio lanciare un messaggio perché la cultura non sia mero nozionismo settoriale né piatta dialettica”.

E il Dostoevskij di Joprit ha il volto dello scrittore già passato per l’arresto, la condanna e la deportazione in Siberia. Il volto attempato, con le strisce rosse, che lo scarnificano, come tutti i personaggi ritratti dell’artista di strada, è lì a ricordare che “solo con la cultura si capiscono le cause delle guerre e si costruisce la pace”.

“La cultura è valore universale della #humantribe, per cui Dostoevskij è patrimonio dell’umanità”, sottolinea Jorit. E l’accostamento con Pasolini, nel centenario della sua nascita non è casuale. “Il testo è un dialogo del film. L’ho scelto perché per me è uno di quelli più belli di Pasolini e mi ha colpito per come abbia mille sfumature e chiavi di lettura – spiega l’artista – mi ha sempre fatto pensare di come la cultura possa far aprire gli occhi e interpretare la realtà nella sua essenza e totalità. E ho pensato che forse questo è proprio quello che ci vuole per capire la guerra e costruire la pace”.

L’opera sarà inaugurata tra due settimane assieme all’artista does! che sarà nel capoluogo campano dal 25 marzo prossimo.