“Impegno, non solo memoria”: l’intensa giornata di Giovanni Durante nel nome di Annalisa e delle vittime innocenti

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Il racconto del papà di Annalisa, Giovanni Durante, della intensa giornata del 21 marzo in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

E’ stata una giornata intensa, piena di emozioni”. Inizia così il racconto del papà di Annalisa, Giovanni Durante, pervenuto alla nostra redazione. “Ho sentito dentro di me il richiamo di mia figlia sin dalle prime luci del mattino.<<Papà alzati – mi ha chiesto ripetutamente –ci stanno aspettando! Napoli ospita la giornata nazionale di Libera per la memoria e l’impegno. Non possiamo mancare!>>. Così mi sono alzato e alle 8,30 ero già in piazza Mancini, dove a mano a mano accorrevano i familiari di altre vittime innocenti,i rappresentanti delle istituzioni e, soprattutto, le migliaia e migliaia di studenti che hanno riempito in pochi minuti l’intero Rettifilo. Da piazza Garibaldi a piazza Borsa era un fiume in piena di giovani valorosi, con le maniche impugnavano una lunga bandiera colorata e tenevano alti centinaia di striscioni e cartelloni, su molti dei quali c’era anche l’immagine di Annalisa.

Ho incrociato tanti occhi, rivedendo in molti di essi lo sguardo di mia figlia che diceva con loro<<Io ci sono. La mafia e la camorra non devono più esistere. Basta con la violenza, abbracciamo la cultura. La cultura salva le anime! >>. E così ho fatto anche io. Sono stato in mezzo ai ragazzi per un tratto di strada, accanto alla preside della scuola di Forcella Stefania Colicelli. Ho abbracciato forte don Luigi Ciotti, ho guardato negli occhi trasparenti il Vescovo Battaglia, ho stretto la mano al sempre energico Alex Zanotelli, ho ricevuto la carezza di don Tonino Palmese: quattro sacerdoti che rendono la legalità una ragione di vita e la donano ogni giorno con le parole e l’esempio. Poi ho lasciato il corteo ed insieme al presidente dell’associazione, Giuseppe Perna, mi sono recato in Biblioteca. Avevo appuntamento con Adriana De Vio, un’artista che realizza meravigliose creazioni artigianali con i libri, che aveva in serbo una sorpresa che desiderava regalarmi proprio in questa giornata dedicata alla memoria: la sua ultima creazione con l’immagine di Annalisa raffigurata sui lembi delle pagine di un libro! Mi ha talmente emozionato e colpito, che mi è venuto spontaneo ordinargliene un altro da posizionare sullo Scaffale della Biblioteca di Diritto Romano della Federico II dedicato ad Annalisa, entrata così all’Università! Ed è proprio lì che, dopo qualche ora, ci siamo recati per incontrare gli studenti del Liceo classico Vittorio Emanuele II – Garibaldi, i quali hanno voluto celebrare questa giornata leggendo delle storie di vittime innocenti tratte dai libri dello Scaffale Annalisa Durante. Ci sono andato con tutto il cuore per portare la mia testimonianza e proprio lì un’altra sorpresa mi attendeva: una donna, accompagnata da un professore di sociologia e dall’amica Silvana Guida, è entrata ad un certo punto nella sala della Biblioteca di Diritto Romano e ha portato due scatole di libri in memoria di mia figlia. La donna era l’architetto Marselli, figlia del famoso sociologo e professore di economia agraria Gilberto Antonio Marselli, scomparso nel 2019, che ha lavorato insieme a Manlio Rossi Doria e i cui libri ha pensato utile collocare sullo Scaffale di Annalisa, per accompagnare gli studenti ad una formazione su temi che non riguardino solo il diritto, ma la vita.

Prima di raggiungere l’Università ci siamo recati al plesso scolastico della scuola dell’infanzia dell’I.C. Adelaide Ristori, intitolato ad Annalisa. Non potevamo mancare alla cerimonia di lettura dei nomi delle vittime innocenti che i piccoli bambini di Forcella hanno fatto all’interno del cortile della scuola. Ad un certo punto tutti insieme hanno gridato forte il nome: Annalisa Durante!Ed hanno piantato dei fiori con le girandole all’interno di vasi preparati dalle maestre, coordinate da Mena Palma. Un gesto che ha sottolineato l’importanza di seminare la vita e di doversene prendere cura. Così, ricolmi di speranza, ci siamo recati a piazza del Plebiscito, giusto in tempo per sentire la declamazione degli ultimi nomi delle oltre 1000 vittime innocenti delle mafie (troppe! Davvero troppe!), ascoltare il discorso di don Luigi Ciotti e stringere la mano al presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Giuseppe Giulietti, al presidente della Camera Roberto Fico e all’on Paolo Siani, presenti alle ultime edizioni del Premio Nazionale Annalisa Durante.

Sono tornato a casa pieno di lacrime. Di lì a poco mi attendeva la celebrazione eucaristica per il trigesimo di mio suocero Antonio, nonno di Annalisa. Li ho pensati nel cielo, finalmente di nuovo abbracciati. Oggi ho pianto, ma con la gioia nel cuore, perché la morte di Annalisa non è stata vana. Grazie all’impegno della memoria Annalisa aiuta oggi tanti ragazzi ad interrogarsi sul valore della vita e a scegliere da che parte stare”.