Le parole del presidente russo Putin, che in conferenza al Forum economico di San Pietroburgo ha presentato un intervento marcatamente antioccidentale, sono state perentorie.
di Luigi Casaretta
Sin dalla caduta del mondo comunista agli inizi degli anni ’90, il concetto di nuovo ordine mondiale, talvolta ripreso da ambienti catastrofisti, si è via via sostanziato nell’avvento della globalizzazione e di quel mondo che nel secolo attuale è sembrato diventare un unico apparente villaggio globale. Tuttavia, l’equilibrio creatosi dopo la seconda guerra mondiale è rimasto invariato, lasciando ai cinque grandi vincitori, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Urss (poi Russia) e Cina (prima il seggio permanente al Consiglio di sicurezza era occupato da Taiwan), l’ultima parola nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu e di conseguenza alla gestione della sicurezza globale.
Oggi però le parole del presidente russo Putin, che in conferenza al Forum economico di San Pietroburgo, ha presentato un intervento marcatamente antioccidentale sono state perentorie: “l’era del mondo unipolare è finito, nonostante tutti i tentativi di conservarlo con qualsiasi mezzo”, aggiungendo inoltre che: “nulla sarà come prima” e dimostrando che l’Europa è sempre più soggiogata alle imposizioni americane.
Nonostante un iniziale problema legato ad attacco hacker che ha ritardato l’avvio dei lavori del forum, le affermazioni di Putin che seguono le ultime ben più prosaiche di Medvedev contro Draghi, Macron e Scholtz intervenuti a Kiev a supporto della dirigenza ucraina, definiti come mangia rane, spaghetti e wurstel, lasciano presagire che il terreno di scontro rimane si l’Ucraina ma a livello ideologico è una vera e propria guerra che ci riguarda da molto vicino. “Il nulla sarà come prima”, non è solo ridisegnare i confini dell’Ucraina ma creare una antitesi all’Occidente; Putin ha infatti incontrato nella stessa giornata anche il Presidente del Kazakistan, Kassym-JomartTokayev, il Presidente dell’Armenia, VahagnKhachaturyan, e il Presidente serbo della Bosnia, MiloradDodik, nessun colloquio diretto con i Presidenti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, Denis Pushilin, e Leonid Pasechnik, presenti al Forum. Ma XiJinping è intervenuto sottolineando il crescente rapporto commerciale tra Russia e Cina, rimanendo in una posizione di ambiguità nei confronti delle parti. E’ di pochi giorni fa la notizia,anche, che la Lega Araba ha deciso di non schierarsi contro la Russia sottolineando le pressioni ricevute per condannare pubblicamente Putin.
L’India, per quanto, così altri importanti paesi, non cedono alle pressioni occidentali per assumere una posizione netta. La Russia non è così sola come è dato pensare.
Se nella posizione russa c’è la volontà di guidare un nuovo ordine mondiale, o per lo meno, di creare un nuovo mondo bipolare, non si possono non pesare le ennesime parole di Putin, né bollarle come deliri. Finora si è dato un grande risalto alle sanzioni che non sembrano danneggiare minimamente l’economia russa; di contro con il carburante alle stelle, i prezzi per i generi di prima necessità oltre ogni immaginazione, le conseguenze della nostra scelta di posizione la stanno pagando i cittadini europei, e ancora non è disvelata quanta speculazione realmente è in atto.
La chiosa di Putin è emblematica: “Nulla tornerà come prima, ma alcuni leader occidentali rimangono nell’illusione che non sia così, si aggrappano al passato e sono convinti che domineranno per sempre l’economia e la politica. Non c’è nulla di eterno. Questi leader ragionano con le categorie del secolo scorso e sono prigionieri delle loro illusioni”.
Sarà vero?