Non accenna a diminuire la dispersione scolastica di cui, purtroppo, le bocciature rappresentano una parte importante.
di Anna Adamo
Non accenna a diminuire la dispersione scolastica di cui, purtroppo, le bocciature rappresentano una parte importante. A dimostrarlo sono i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione relativi agli scrutini dell’ anno scolastico 2020/2021, il secondo dell’ era del Covid-19.
Sono circa 180 mila gli alunni che dovranno ripetere l’ anno, impossibile non preoccuparsi dal momento che l’ ultima volta che abbiamo visto una percentuale così alta risale all’estate 2019, anno in cui il Covid-19 neanche avremmo mai immaginato sarebbe arrivato nelle nostre vite.
L’ abolizione delle bocciature, provvedimento adottato due anni fa per far fronte all’arrivo del Covid-19 e alla conseguente perdita di giorni di scuola, ha solo messo in un angolo le lacune che gli studenti più fragili avevano in alcune materie.
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Ebbene si, che piaccia o no la situazione è questa, le lacune, dimenticate quasi del tutto, hanno fatto capolino più forti che mai facendo si che per la prima volta i bocciati che nel 2021 frequentavano il secondo anno superassero, non di poco, gli studenti delle classi prime.
Una situazione, quella che vede protagonisti gli studenti delle nostre scuole superiori, da non sottovalutare, perché mette in risalto quanto ancora ci sia da fare per ritornare alla normalità e garantire ai giovani il futuro che meritano.