A cura del docente e scrittore Raffaele Messina, “Le novelle dello scandalo” in una novità editoriale nel segno del genio del Novecento, Luigi Pirandello.
Un Pirandello scandaloso e straordinariamente attuale. Dal 30 giugno è nelle librerie e store online una vera e propria perla della collana di Marlin editore, dedicata ai classici, dal titolo “I lapilli”: “La notte nuda. Le novelle dello scandalo” di Luigi Pirandello (304 pp., euro 16), a cura del docente e scrittore Raffaele Messina. Diciassette novelle del geniale scrittore e drammaturgo, Premio Nobel per la Letteratura 1934, poco note al grande pubblico, pur essendo di alta qualità.
Dai preti pedofili alle monache incinte, dall’aborto negato all’utero in affitto, dal bullismo adolescenziale allo stupro di gruppo, dal Risorgimento tradito alla parodia del regime fascista: tutte novelle per le quali Pirandello rischiò di finire all’Indice dei libri proibiti, come ricorda Leonardo Sciascia. L’intervento di monsignor Montini, il futuro papa Paolo VI, sollecitato dal grande critico teatrale Silvio D’Amico, evitò che ciò accadesse. “Si tratta di un’operazione culturale e letteraria unica che avvicina il mondo dei lettori a un Pirandello meno conosciuto e di grande efficacia e attualità”, evidenzia l’editore Sante Avagliano.
Per il curatore Raffaele Messina, autore di un accurato saggio introduttivo, “sono tante le storie attraverso le quali Pirandello scandaglia il dolore delle creature umane, cogliendolo in figure e situazioni che sorprendono il lettore di oggi per la straordinaria attualità e, dunque, per la lucida sensibilità con la quale il narratore siciliano ha colto sul nascere problematiche destinate ad acuirsi nell’arco del Novecento e anche oltre. Penso alla netta condanna della pedofilia e alla esplicita denuncia della piaga dei sacerdoti pedofili o anche alle tante novelle attraverso le quali Pirandello afferma il principio di autodeterminazione della donna soprattutto in relazione alla questione cruciale della maternità”.
I capitoli sono proprio dedicati ad alcuni temi chiave: i già citati “preti pedofili e altre miserie degli uomini di Dio”; “La maternità e l’autodeterminazione della donna”; “Infanzie e adolescenze rubate”; “I volti del Risorgimento tradito”, con l’emigrazione meridionale come conseguenza di questo tradimento, senza dimenticare affarismo politico e taglieggiamento mafioso. Nell’ultima novella, “C’è qualcuno che ride”, un riferimento a “L’ennesima delusione: Mussolini e il fascismo”.
Significativa la quarta di copertina, affidata alle parole di Sciascia: “In Pirandello ci sono delle verità – frantumi, come di specchio, di una ignota verità – che, una volta scoperte o incautamente confessate, possono avere echi imprevedibili e molteplici, effetti liberatori o micidiali: e sono le verità che rovesciano o disgregano le apparenze, le menzogne convenzionali”.
Un Pirandello da scoprire
“Il lettore scoprirà un Pirandello diverso. Scoprirà che Luigi Pirandello ha denunciato anche lo scandalo dei preti pedofili, ha difeso la dignità della donna, contro la maternità imposta, contro gli uteri in affitto e contro ogni altro abuso; ha scandagliato il travaglio psicologico dei figli di genitori separati; ha fatto nome e cognome dei mafiosi che avevano provato a imporre il pizzo a suo padre” (Raffaele Messina).
L’autore
Luigi Pirandello (Girgenti 1867 – Roma 1936) è uno degli autori più rappresentativi del Novecento, interprete della crisi dell’uomo contemporaneo. Il fu Mattia Pascal (1904) e Uno nessuno e centomila (1925) segnano il passaggio dal romanzo naturalistico a quello più moderno, focalizzato sul mondo interiore dell’individuo. La raccolta Novelle per un anno (1922) rappresenta il ‘sapore acre’ della vita in tutte le sue molteplici manifestazioni. Sei personaggi in cerca d’autore (1921) costituisce una rivoluzione nella drammaturgia del suo tempo. La fama internazionale nel 1934 gli valse il Premio Nobel.