Il tribunale dà ragione agli eredi di Maradona: via l’effige di Diego dalle maglie

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Stop alla diffusione e all’uso dell’immagine di Diego Armando Maradona da parte dell’ex manager del ‘pibe’, Stefano Ceci e, conseguentemente, da parte del Calcio Napoli.

Stop alla diffusione e all’uso dell’immagine di Diego Armando Maradona da parte dell’ex manager del ‘pibe’, Stefano Ceci e, conseguentemente, da parte del Calcio Napoli, che da Ceci aveva acquisito i diritti. A mettere un punto nella querelle giudiziaria che si trascina ormai da diverso tempo è il giudice monocratico del Tribuinale di Napoli, Paolo Andrea Vassallo (seconda sezione civile).

Il giudice ha infatti negato a Ceci, legale rappresentante della Diez Fze di Dubai, “ogni ulteriore utilizzo dell’immagine di Diego Armando Maradona” e autorizzato Jorge Sebatian Baglietto, designato dagli eredi di Diego Armando Maradona amministratore giudiziario della successione, a un sequestro conservativo su tutti i beni e crediti di Stefano Ceci fino al raggiungimento della somma di 150mila euro. Baglietto è stato rappresentato davanti al Tribunale Civile di Napoli dall’avvocato Antonella Tomassini e dalla collega Federica Meglio.

L’inibitoria, ottenuta dagli eredi del “pibe de oro” lo scorso 19 settembre, nega la diffusione e utilizzazione dell’immagine del compianto campione argentino da parte di Stefano Ceci ma anche da parte del Calcio Napoli, che appunto da Ceci aveva acquisito i diritti. A presentare il ricorso cautelare è stato l’amministratore nominato dagli eredi di Maradona. La querelle giudiziaria riguarda i danni lamentati dagli eredi di Maradona derivanti dalla produzione di maglie utilizzate dalla squadra azzurra con l’effige stilizzata del campione argentino realizzata dall’architetto Giuseppe Klain commercializzate in gran numero, 6mila capi, al prezzo di 150 euro l’una per un ricavo lordo di 900mila euro. Ceci però aveva ceduto la licenza di commercializzazione dell’immagine di Maradona per quelle maglie per un corrispettivo di appena 22.500 euro.

Per il giudice, quindi, la cessione della licenza di commercializzazione dell’immagine del campione argentino “a un prezzo così irrisorio… appare un grave danno alle aspettative degli eredi anche in relazione alle pattuizioni contenute nel contratto sottoscritto da Maradona il 17 agosto 2020 che riconoscevano al Licenziante il 50% dei proventi delle iniziative e facevano obbligo di rendiconto al Ceci”.