Clima, tornano in piazza i giovani di Greta: corteo anche a Napoli

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Con manifestazioni e cortei in circa 70 città, per il nuovo sciopero globale per il clima tornano in piazza i ragazzi di Fridays for Future

Per il nuovo sciopero globale per il clima, il Global Strike for Future, organizzato oggi 23 settembre dal movimento ambientalista Fridays for Future di Greta Thunberg, a due giorni dalle elezioni politiche tornano in piazza anche in Italia i ragazzi di FFF, con manifestazioni e cortei in circa 70 città.

Da Roma (corteo 9:30-14:00 da Piazza della Repubblica) a Milano (9.30 e 18 Largo Cairoli), da Palermo (16:00-18:30 Piazza Verdi) a Torino (9.30-14:00 Piazza Statuto), da Napoli (9.30 Piazza Garibaldi) a Firenze (9:30-12:30 Piazza della Santissima Annunziata) e a Bologna (16:00 Piazza Giuseppe Verdi), saranno in migliaia oggi i ragazzi in strada per chiedere a chi governa “di rimettere al centro il benessere delle persone per sconfiggere la crisi climatica, superando un modello che pone i profitti come priorità”. Prevista la partecipazione anche di sindacati e altri movimenti green.

Lo sciopero costituisce anche il culmine del lavoro svolto da Fridays For Future durante la campagna elettorale per portare al centro del dibattito pubblico i temi e le misure necessarie per risolvere la crisi climatica e per garantire supporto alle persone più colpite dagli effetti della crisi energetica.

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“Dopo quattro anni di scioperi, le persone si stanno svegliando, ma i responsabili politici sono ancora fermi”, spiega Alice Quattrocchi, attivista di Catania: “Abbiamo organizzato marce e incontrato politici, ci siamo impegnati tutti i giorni per avere un impatto, oltre che per informare le persone di cosa succederà nei prossimi decenni. Oggi abbiamo davanti nuove elezioni, ma la crisi climatica è ancora assente dal dibattito. Più noi parliamo di clima, più i principali partiti sembrano fare a gara per prenderci in giro con belle parole a favore dell`ambiente, senza nessun piano completo, ma anzi chiedendo nuovi rigassificatori o altre misure che accelerano la catastrofe climatica”.

Ma per i giovani di FFF non basta andare a votare: “La partecipazione dei cittadini alla politica – aggiunge Mathias Mancin, portavoce del movimento italiano – non può ridursi a mettere una crocetta un giorno. I cittadini dovrebbero poter dettare i temi di cui la politica si deve occupare, ma molti dei più gravi problemi degli italiani – la povertà energetica, la disoccupazione, la crisi climatica – sono invece rimasti senza risposte serie in questa campagna elettorale, lasciando milioni di persone senza una vera rappresentanza. Vogliamo portare in piazza la nostra voce non rappresentata. Se la politica vuole il nostro voto, deve ascoltare la nostra voce”.