“Mai avuto un periodo più difficile”. Sono le parole di Vincenzo Montella, allenatore dei Viola, al termine della sfortunata gara contro il Catania.
Eppure, il gol del vantaggio di Migliaccio aveva fatto ben sperare alla compagine toscana. L’espulsione di Aquilani e le reti di Le Grottaglie e Castro fanno sognare i siciliani.
La Fiorentina gioca bene e si vede: possesso palla e azioni da gol sono frutto dell’ottimo lavoro dell’allenatore. Manca però quel qualcosa in più per il salto di qualità in campionato. Al 21° Migliaccio, servito ottimamente da Pasqual, insacca per la rete del momentaneo vantaggio. Le difficoltà siciliane sono tutte a centrocampo: le assenze di Lodi e Almiron si fanno sentire e in avanti soltanto Gomez crea scompiglio in area. Sua la giocata straordinaria che fa quasi sognare gli etnei al 41°. I viola protestano per un rigore dubbio su Ljajic al 40°, ma l’arbitro Celi nega il tutto. Il primo tempo si chiude con il vantaggio dei toscani.
Nella ripresa è tutta un’altra partita: al 50° Legrottaglie trova il colpo di testa dell’1-1 anticipando la difesa e soprattutto Neto, protagonista di un’uscita alquanto incerta. La Fiorentina allora reagisce, colpendo due volte la traversa con Cuadrado e Ljajic su punizione. Al 33° la beffa: Aquilani manda a quel paese l’arbitro per un fallo non sanzionato. Celi opta per il rosso diretto. Montella decide allora di coprirsi maggiormente inserendo Tomovic per Pasqual, ma il Catania ne approffitta con Castro che, al 41°, su colpo di testa insacca per la rete del 2-1, regalando la vittoria ai siciliani.
Per il Catania 3 punti fondamentali che valgono tanto. L’Europa League è sempre più vicina e Maran puo’, almeno per il momento, sognare.
Crisi profonda per la Fiorentina: un solo punto conquistato nel 2013 la dice lunga sull’assenza di risultati dei viola. La squadra gioca bene, crea tanto e segna poco. Alla fine conta il risultato e, ora come ora, quel che resta ai toscani è soltanto apparenza.