di Luigi Casaretta
Mentre la sorte del conflitto ucraino appare ancora indecifrabile, il presidente della Federazione Russa Vladimir annuncia l’invio di 80.000 soldati alla volta del fronte ucraino. A darne voce diretta è il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu aggiungendo che la mobilitazione parziale per l’Ucraina si è appena conclusa.
Nel corso dell’incontro, come riporta l’agenzia di stampa russa Tass, il presidente Putin prima di rivolgersi al ministro della Difesa Shoigu, ha detto che “Occorre fare di tutto per migliorare in tempi brevi lo sviluppo delle forze armate della federazione russa”. “Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte a questo grande lavoro”
Putin, ha inoltre ammesso che inizialmente ci sono stati “problemi e difficoltà, probabilmente inevitabili” poiché “era molto tempo che operazioni del genere non avvenivano” in Russia ma ha anche annunciato che: “ci saranno nuove armi per le truppe di terra che si dimostrano valide in azione”.
A giudicare da quanto accaduto nel periodo immediatamente successivo alla dichiarazione di mobilitazione parziale dove tra fughe, atti di resistenza e forzati arruolamenti ed al di là della preparazione tutta da verificare delle nuove reclute, la massa di manovra è comunque importante ed è difficile per gli ucraini contrapporre pari numerico per altro dopo i necessari tempi di preparazione.
Negli Stati Uniti dove nell’establishment serpeggia qualche malumore per il prosieguo della guerra, proprio dopo la controffensiva ucraina e dove anche in Europa complice l’aumento dei prezzi e la bagarre della questione del gas, viene alimentata la campagna pacifista con manifestazioni sempre più consistenti, è necessario per l’Ucraina cristallizzare le posizioni in vista dell’inverno, dato che prevedibilmente le manovre militari si ridurranno a causa del fango e della neve e 80.000 russi è presumibile verranno impiegati per difendere la linea di difesa da creare per l’inverno.
L’entusiasmo ucraino non potrà che proseguire se supportato dagli alleati occidentali, altrimenti, come la storia insegna, i russi sono stati sempre capaci di accettare la perdita di numerose vite umane pur di portare a termine l’impegno bellico e del resto ad oggi, nonostante i saltuari sprazzi di ricerca di pace, non si manifesta alcuna volontà da parte dei belligeranti di porre termine al conflitto.